IMPERIA. 13 FEB. Il Feestival di Sanremo, edizione 2013, si è aperto nel nome dell’ “artista italiano più popolare”, ovvero Giuseppe Verdi con l’aria del Nabucco, “Va Pensiero”.
Mauro Pagani ha diretto l’orchestra con il coro dell’Arena di Verona. Nell’introduzione della canzone e della serata, Fazio aveva parlato del concetto di “popolare” che, come ha ricordato, vuol dire per tutti.
Luciana Littizzetto è arrivata all’Ariston in carrozza, trainata da una doppia fila di cavalli. “Come cocchiere ho un esodato della Fornero”, ha ironizzato la Littizzetto, poi, salendo sul palco ha detto: “faccio come Monti, salgo sul palco non scendo”.
Fazio l’apostrofa: “Non si può dire niente, mi raccomando”, “faccio l’elenco dei politici pirla così facciamo il festival più corto della storia” ha risposto la Littizzetto, leggendo, poi, una lettera ain cui ha scherzato sul tema della par condicio. “Dopo quello che è successo, con le elezioni, le dimissioni in Vaticano, qui manca solo che piovono rane e sbarcano gli alieni ad Arma di Taggia e stiamo a posto” ha detto concludendo la lettura con la parola “culo”, levando lo strascico del suo abito.
E’ stato poi ricordato Lucio Dalla con Marco Alemanno che lo ha presentato come “il compagno degli ultimi nove anni nella carriera e nella vita privata”.
Maurizio Crozza, l’ospite più atteso dellaserata del festival di Sanremo, entra nei panni “scontati” di Berlusconi e canta “Formidable”, scritta da Bonaiuti, Verdini, Cosentino e Aznavour come annuncia Fabio Fazio.
Poi le battute a raffica: “Ma che figata”; “Qua mi trovo da Dio, volete 5.000 euro, tranquilli, sono i vostri. Non mi sono mai divertito tanto da quando Alfano ha detto che il Pdl faceva le primarie”.
Dalla platea arriva una voce femminile: “Vai a casa”, poi arrivano fischi e contestazioni per Maurizio Crozza all’Ariston ed un urlo unisono si alza dalla sala: “No politica a Sanremo”.
Crozza risponde: “La mia non è propaganda, dai non fate cosi”, per tutta risposta arriva un altro urlo: “fuoriii!”. Anche Fazio cerca di calmare il pubblico ma è inutile. Crozza allora parte con il monologo ed arrivano i primi applausi della sala. “Cosa hanno in comune Sanremo e le elezioni? Chiunque vinca non vende una mazza. Tra due settimane andremo a votare con quadro politico totalmente privo di logica. Chiunque governerà lo farà alleandosi con qualcuno che lo ha appena mandato a cagare. Credetemi, siamo ingovernabili”.
Maurizio Crozza sfotte anche Bersani: “Porco boia, ragassi, siam qui qui ad accordare gli spaghetti alla chitarra”; “Berlusconi dice toglie l’Imu e Bersani cosa dice? Non è che puoi fermar l’acqua con lem mani. Sembra uno di quei monaci zen seduto sulla riva del fiume, solo che è così sfigato che invece del nemico passa l’onda di piena che lo travolge”. E poi canta sulle note di It’s wonderful di Paolo Conte.
Dopo Berlusconi e Bersani, Maurizio Crozza si trasforma nel leader di Rivoluzione Civile, che “sembra il fratello stanco di Speedy Gonzales”. “Ingroia – dice l’attore – vuole fare la rivoluzione: falla, ma ti sei fatto fotografare su Chi. Ti immagini Che Guevara su Max, in un servizio su come farsi gli addominali nella giungla tropicale? E’ pigro, sembra che non prenda un caffé dai tempi di Pertini”.
La parodia passa poi nei confronti di Luca Cordero di Montezemolo, poi sulla Lista Monti, “sostenuta da gente come Tronchetti Provera, Ilaria Borletti Buitoni, Luca Cordero di Montezemolo: questa non è la società civile, è l’alta società civile, è la società civile gold, sono l’elite dal doppio cognome: basterebbe mettere l’Imu sul secondo cognome e salveremmo il bilancio dello stato”.
Poi tocca a Montezemolo, “che è presidente della Ferrari, vicepresidente di Unicredit, é nel cda della Fiat, di Poltrona Frau, di Tod’s, della Stampa, é come l’ acqua minerale nelle riunioni”. Infine arrivano gli applausi.
Fa riflettere l’intervento di Stefano e Federico, il cui video ha spopolato su Repubblica.it, che parlano attraverso alcuni cartelli, per raccontare la loro storia.
Ottimo lo spettacolo di Toto Cutugno che ha cantato “L’italiano” con il coro dell’Armata Rossa in divisa.
Marco Mengoni ha aperto lui la gara e ha cantato i suoi due brani rimanendo. Il televoto combinato con l’indicazione della sala stampa ha scelto “L’essenziale”, mandando a casa “Bellissimo”, il pezzo scritto da Gianna Nannini e Pacifico.
Poi è toccato a Raphael Gualazzi davvero emozionato sul palco.
La canzone di Daniele Silvestri che passa è “A bocca chiusa”, che è stata cantata al pianoforte con alle spalle un interprete del linguaggio dei sordomuti.
Simona Molinari e Peter Cincotti continuano la gara a Sanremo con “La felicità”. Marta su tubi prosegue con la canzone “Vorrei”.
Di Maria Nazionale passa la canzone “E’ colpa mia”, un brano in napoletano. Chiara, la vincitrice di X Factor non ha ceduto all’emozione e prosegue con la canzone “Il futuro che sarà”.