ANCONA. 27 MAR. “La prossima Politica comune dovrà sviluppare le industrie della pesca e acquacoltura, oltre a rivolgere una maggiore attenzione alla flotta.
In questo senso è necessario mantenere strumenti quali il fermo pesca, le demolizioni e ripristinare gli aiuti alle nuove costruzioni, visto che la flotta nel mediterraneo è mediamente molto vecchia. Senza di questo non c’è futuro, soprattutto per i giovani”.
Sara Giannini, assessore regionale alla Pesca, commenta così l’incontro tenuto nei giorni scorsi al Parlamento europeo, dal titolo Sviluppo e gestione delle aree marittime e costiere, per la “crescita blu” del Mediterraneo.
All’incontro, oltre ai rappresentanti della Regione Marche, hanno preso parte tutti i partner del progetto Maremed, rappresentanti politici di molte regioni del Mediterraneo (Francia, Spagna, Italia, Grecia, Croazia) membri del Parlamento europeo e a rappresentati della Commissione Ue.
Durante la sessione Pesca, che ha visto la partecipazione dell’onorevole Guido Milana, in quanto rappresentante della Commissione Pesca, sono stati discussi punti molto importanti relativi al prossimo Fondo Europeo per gli affari marittimi e la pesca 2014 – 2020.
La Regione Marche ha portato all’attenzione delle autorità presenti alcune problematiche tra cui la necessità di mantenere il fermo biologico e di prevedere misure specifiche per l’ammodernamento dei pescherecci sulla base di criteri di sostenibilità e per il finanziamento di nuove imbarcazioni volte a favorire l’occupazione giovanile e il ricambio generazionale.
Inoltre ha evidenziato la necessità di basare lo sviluppo locale su strumenti più semplici, flessibili e calibrati sulle specificità locali. Istanze condivise e accolte in maniera positiva dalle autorità presenti e dall’onorevole Milana, che le rilancerà nei lavori della commissione parlamentare competente, affinché siano approvate. Nell’ambito del seminario è stata inoltre sottolineata l’importanza che la strategia comunitaria macro-regionale per il bacino adriatico ionico prenda in considerazione delle specificità tipiche di questo bacino con un’attenzione particolate agli aspetti legati alla pesca e all’acquacoltura, ponendo le basi per la cosiddetta “blue growth” e per un politica marittima integrata.