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Violenza domestica, tre ammonimenti della Questura nel fermano

Ammonimento per violenza domestica ad anconitano 40enne

Il Questore di Fermo ha emesso nei giorni scorsi ben tre provvedimenti di ammonimento per violenza domestica ex art. 3 del D.L. n. 93/2013 conv. in L. 119/2013.

Il primo riguarda un uomo di quasi quarant’anni di nazionalità romena. Come ricostruito da personale della Questura, la vittima, una donna residente a Fermo, lo scorso 9 luglio chiedeva l’intervento delle Forze dell’ordine presso la propria abitazione a seguito di una lite violenta avvenuta alla presenza della figlia minore. L’ammonito, si era reso poco prima responsabile di una aggressione ai danni della moglie la quale gli aveva rimproverato di aver abusato, per l’ennesima volta, di sostanze alcoliche. L’uomo, completamente ubriaco, iniziava ad urlare, ingaggiando una lite furiosa con la consorte, durante la quale, le procurava lesioni e la percuoteva. La donna si recava la sera stessa al pronto soccorso per farsi refertare ma poi, dopo una prima visita, desisteva dal suo intento allontanandosi dal presidio sanitario senza ricevere le dovute cure. Detta lite, come accertato successivamente, non sarebbe stato un episodio isolato, motivo per il quale il Questore ha ritenuto di intervenire in via d’urgenza nei confronti dell’uomo.

Anche nel secondo caso si tratta di violenza tra coniugi, ed anche in questo caso la vittima chiedeva l’aiuto della Polizia chiamando il numero di emergenza 112. Lo scorso 29 giugno personale delle volanti della Questura di Fermo, interveniva in una abitazione cittadina, nella quale si era poco prima consumata una volenza ai danni di una donna marocchina ad opera del proprio marito, un uomo cinquantenne anch’egli di nazionalità marocchina non più convivente e con il quale vi è in corso un procedimento civile di separazione consensuale. La Polizia accertava che, durante la violenta lite, iniziata per motivi legati alla gestione familiare dei tre figli minori, l’uomo incurante della presenza di un testimone, aveva colpito ripetutamente la donna con pugni alla testa; versione confermata poi dal testimone in questione che aveva assistito all’evento traumatico.

Nella stessa giornata i poliziotti delle volanti della Questura di Fermo intervenivano a Porto San Giorgio su richiesta di una donna sangiorgese di anni 48, picchiata dal fratello quarantatreenne, che la colpiva con diversi pugni alla spalla e alla nuca. In quest’ultimo caso il fratello sopraggiungeva dopo una accesa discussione tra la sorella e il padre per motivi legati a problemi familiari ed economici relativi ad un esborso di denaro per la ristrutturazione di un immobile ubicato proprio a Porto San Giorgio. Anche in questo caso per la donna si rendevano necessarie le cure del pronto soccorso. L’episodio assume senza dubbio la valenza di un fatto grave per le conseguenze riportate dalla vittima sorella germana e convivente dell’aggressore.

Da qui, per tutte le persone ammonite, la convocazione in Questura, ove personale di Polizia qualificato e specializzato in materia di violenze domestiche ha notificato ai destinatari i provvedimenti che rappresentano una sorta di avvertimento a cambiare atteggiamento nei confronti della vittima, pena la possibilità di irrogazione di misure di prevenzione ancora più incisive. Nel contempo, e ancora in una ottica preventiva, agli ammoniti sono stati illustrati i percorsi da seguire presso le strutture specializzate della provincia in materia di gestione dei soggetti maltrattanti, ove poter intraprendere un’attività di riconsiderazione dei propri agiti.

La misura dell’ammonimento rappresenta, tra le misure di prevenzione adottabili dal Questore, la prima forma di intervento atta a scongiurare quelle gravi forme di violenza domestica, ovvero violenza fisica, psicologica o economica, che si verificano in ambiente familiare o in ambito di rapporti di coppia, con i propri coniugi o partner attuali o passati, prima che le stesse assurgano a fatti più gravi.  Per questi motivi è sempre massima l’attenzione della Questura pronta a captare qualsiasi forma di violenza anche larvata da cui potrebbe scaturire il pericolo di conseguenze grandemente pregiudizievoli al fine di adottare le contromisure del caso.

Si rappresenta, infine, che questa attività si è dimostrata efficace da un punto di vista preventivo. Infatti, nelle situazioni trattate con provvedimento finale di ammonimento non si sono registrate, al momento, delle recidive.