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AVVIATO L’OSSERVATORIO REGIONALE PER LA BIODIVERSITA’

centro-folcloristico-brilli-cattariniANCONA. 25 MAR. E’ stato avviato nei giorni scorsi l’Osservatorio Regionale per la Biodiversità, previsto dalla legge regionale n. 2 del 2013.

Gli osservatori regionali per la biodiversità sono già presenti in numerose Regioni italiane e sono gli strumenti attuativi per le politiche regionali di sostegno alla tutela del ricchissimo complesso di risorse biologiche, vero patrimonio del nostre paese.

La rete di osservatori regionali si rapporta con analogo organismo operante a livello nazionale per attuare la strategia nazionale per la biodiversità, emanata nel 2010 dal tavolo Stato-Regioni, quale strumento di integrazione delle esigenze di tutela della biodiversità nelle politiche nazionali di settore (Agricoltura, foreste, aree urbane, infrastruttura e trasporti, turismo, energia, salute, ricerca e innovazione, Educazione, informazione e comunicazione).

Alla riunione di insediamento hanno partecipato i rappresentanti degli Enti che compongono l’Osservatorio: funzionari regionali, delle università delle Marche (Politecnica delle Marche, Carlo Bo di Urbino, UNICAM di Camerino), delle Aree protette, delle Province e delle Comunità montane.

Molti gli argomenti discussi nella riunione: i servizi ecosistemici con una priorità per le aree umide, la raccolta dei dati esistenti sulla flora e sulla fauna e loro sistematizzazione informatica, il completamento dei monitoraggi di alcuni gruppi di specie animali e vegetali, la necessità di divulgare ad un ampio spettro di utenti le informazioni raccolte, la constatazione di un generale degrado della biodiversità e la necessità di incrementare gli sforzi per la sua conservazione.

I partecipanti hanno anche evidenziato due minacce contingenti per la conservazione della biodiversità: il rischio della chiusura del Centro Floristico della Provincia di Pesaro “Brilli-Cattarini” per vendita dello stabile che contiene uno dei più importanti erbari d’Italia e gli imminenti lavori di regimazione idraulica del tratto di fiume all’interno della Riserva Naturale Ripa Bianca di Jesi, come pratica negativa e diffusa di gestione degli ambiti fluviali, molto impattante per la conservazione della biodiversità.