ANCONA 18 APR. Nel 2015 il giro d’affari delle Marche con la Russia è sensibilmente rallentato rispetto all’anno precedente a causa della crisi economica in corso e dell’attuale regime sanzionatorio in essere: le esportazioni verso la Russia comunque rimangono superiori ai 420 milioni di euro, mentre le importazioni sono calate del 77% e si sono attestate a 125 milioni di euro.
I settori trainanti per le esportazioni marchigiane nel mercato russo sono i prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori, per oltre 210 milioni di euro, i prodotti delle altre attività manifatturiere (soprattutto mobili), per più di 45 milioni di euro; macchinari ed apparecchi, per circa 41 milioni di euro;
apparecchi elettrici, per oltre 40 milioni di euro; metalli di base e prodotti in metallo esclusi macchine e impianti, per più di 28 milioni di euro.
Nello stesso periodo il giro d’affari della provincia Ancona con la Russia ha riguardato oltre 51 milioni di euro di importazioni e quasi 85 milioni di euro di esportazioni, con una significativa diminuzione rispetto al 2014.
La previsione per l’anno in corso risulta positiva per le esportazioni totali delle Marche (+2% rispetto al 2015), mentre le importazioni dovrebbero contrarsi di pari passo. (Fonte. Elaborazioni Territorial & Sectorial Intelligence su dati ISTAT e stime Prometeia).
Nonostante il momento economico/politico non favorevole, la Russia resta un importante mercato, le cui potenzialità non hanno paragone rispetto a quelle di altri paesi.
L’Italia si è confermato nel 2015 il 4°partner commerciale della Russia a livello mondiale (dopo Cina, Germania ed Olanda), con Euro 27,5 miliardi e terzo in Europa. Rispetto al 2014 l’interscambio complessivo è però diminuito del 24,3%. Tra i paesi che esportano in Russia, l’Italia si attesta al 5°posto con Euro 7,5 miliardi (dietro a Cina, Germania, Stati Uniti e Bielorussia), perdendo però una posizione rispetto al 2014. Da segnalare che dal 2013 ad oggi l’Italia ha visto diminuire le sue esportazioni verso la Russia di circa il 35% (-21,6% nell’ultimo anno), per un ammontare complessivo di circa Euro 3,7 miliardi.
Le sanzioni verso la Russia e il programma del Governo di sostituzione dei prodotti d’importazione con la produzione locale obbligano gli operatori stranieri a guardare al mercato russo sotto una nuova ottica (produzione locale), con il vantaggio ulteriore di poter esportare in Kazakistan e Bielorussia senza barriere doganali.
Dalla metà del 2014 la Federazione Russa ha avviato un corposo programma di «sostituzione delle importazioni», finalizzato all’ammodernamento dell’industria nazionale in numerosi settori economici, da attuarsi mediante un piano quinquennale che entro il 2020 dovrebbe sensibilmente ridurre il livello delle importazioni. I settori chiave identificati dal Governo sono quelli delle attrezzature per l’oil & gas, per il settore agricolo e forestale, per l’industria leggera, per lavorazione metalli ed utensili, per l’industria alimentare e per l’attrezzatura energetica ed elettrotecnica.
Proprio allo scopo di supportare le imprese marchigiane ad intercettare le opportunità di crescita verso la Russia, UniCredit e Confindustria Marche hanno organizzato il Forum Russia a cui hanno preso parte rappresentanti di oltre 50 aziende di tutta la regione. L’incontro ha avuto lo scopo di illustrare agli imprenditori presenti come sviluppare la propria attività verso questo mercato strategico per dimensioni, collocazione geografica e predisposizione verso i prodotti italiani
L’incontro è stato aperto dai saluti di Bruno Bucciarelli, Presidente Confindustria Marche, e Luigi Rigli, Area Manager Marche UniCredit, mentre le relazioni tecniche sono state tenute da Pietro Pasqualucci, Vice President Resp. International Center AO UniCredit Bank – Russia ed Eugenia Podmareva dello Studio Gianni Origoni Grippo Cappelli Partners.
“Favorire l’internazionalizzazione – ha detto Luigi Rigli – rappresenta uno degli obiettivi strategici che il nostro Gruppo propone alle imprese, nell’ambito del proprio programma UniCredit International volto ad accompagnare le aziende del territorio all’estero, per estendere il proprio business verso mercati dalle prospettive interessanti. Il mercato russo offre ampi spazi per le aziende italiane ed evidentemente anche per quelle del nostro territorio. Con questo Forum – ha concluso Rigli – abbiamo offerto agli imprenditori locali un corredo di informazioni ampie, oggettive e qualificate, così da arricchire il loro bagaglio di conoscenze, con la finalità di promuovere la conoscenza del “Made in Marche” all’estero e di favorire il loro processo di internazionalizzazione”.
Per il presidente di Confindustria Marche, Bruno Bucciarelli, “La Russia rappresenta da sempre un Paese di grande interesse per lo sbocco delle nostre produzioni anche se , dopo le criticità che hanno portato alle sanzioni verso questo grande Paese e le difficoltà economiche che hanno vissuto , in tutta l’Italia ed in particolare nel nostro territorio abbiamo visto drasticamente ridursi in poco tempo la capacità del mercato russo di assorbimento dei nostri prodotti. Nonostante questo, per le sue dimensioni e per l’attenzione che la Russia riserva alle produzioni italiane, questo paese può rappresentare sicuramente, per il sistema industriale marchigiano e per il nostro territorio una valida occasione, per allacciare interessanti relazioni economiche, in un momento in cui in Italia e nelle Marche si stanno vedendo finalmente i primi segnali di ripresa, seppur ancora troppo incerti e differenziati fra settori, territori e imprese, dopo la lunga crisi che ha prodotto effetti negativi molto pesanti sulla nostra economia”.