ANCONA. 26 MAR. La Giunta regionale ha approvato il documento di programmazione annuale per la cultura, che raggruppa in un unico atto criteri di riparto e modalità attuative per i diversi ambiti di intervento regionale in materia, dallo spettacolo ai beni culturali, dalle diverse attività di promozione della cultura e tramite la cultura (mostre, festival, premi e rassegne) al sostegno alle funzioni di musei, biblioteche, archivi.
Le risorse che la Regione destina al settore sono significative: si tratta di oltre 8 milioni di risorse ordinarie annuali, con una flessione di circa il 20% rispetto al 2012, in analogia con quanto fatto nei diversi settori del governo regionale, in un momento in cui l’intervento pubblico si ridimensiona, costretto dalla crisi a concentrarsi sui servizi essenziali.
“Ma la cultura – spiega l’assessore Pietro Marcolini – è essenziale, anche in quanto leva strategica di sviluppo e, con questa convinzione, l’apparente riduzione della capacità di spesa viene compensata abbondantemente con l’attivazione di risorse aggiuntive, destinate alla progettualità interdisciplinare connessa alla cultura”.
In questo senso sono state avviate linee di intervento destinate al territorio che possono contare su oltre 22 milioni di euro, risorse in parte già stanziate nelle precedenti annualità, ma che giungono quest’anno alla fase attuativa. Il riferimento è al Distretto Culturale Evoluto, ai bandi per le imprese culturali e creative, alla digitalizzazione delle sale cinematografiche, al progetto per l’attivazione del wi-fi gratuito negli istituti culturali. Il sostegno ordinario ai beni e alle attività culturali è complementare a queste attività.
Le attività del settore cultura trovano, inoltre, linfa vitale dalla collaborazione con i GAL (Gruppi di Azione Locale), e risultano integrate con quelle del turismo; banco di prova ne è stata la partecipazione alla Bit di Milano, dove l’offerta culturale regionale ha fatto da traino a quella turistica e promozionale, rafforzate e sostenute entrambe dall’utilizzo di nuove forme di comunicazione e dai social media, che hanno contribuito a dare ampia visibilità all’evento. Un esperimento riuscito che sarà riproposto tra breve in occasione del Salone del libro di Torino.
Il Programma affronta ambiti di intervento, criteri e modalità per la predisposizione e la selezione dei progetti annuali, muovendo anche da vincoli di natura istituzionale, quali in particolare la cospicua riduzione delle funzioni delle Province e la connessa riduzione delle risorse che le Province stesse riuscivano a destinare alla cultura.
“Questo – continua Marcolini – costringe a incentivare nuove forme di aggregazione e nuove dinamiche di rete, con il coinvolgimento attivo anche di nuovi soggetti titolari di funzioni pubbliche, dalle Camere di commercio alle Università”.
Per il 2013 la parola d’ordine sarà qualità, sia dei soggetti attuatori di progetti, sia delle proposte progettuali stesse, che entro breve potranno essere presentate alla Regione.
“E’ ferma intenzione della Regione – prosegue l’assessore Marcolini – associare con sempre maggiore determinazione l’allocazione finanziaria delle risorse pubbliche disponibili all’aspetto qualitativo. Di qui l’esigenza di selezionare con sempre maggior cura i progetti, di definire i criteri per l’accreditamento dei soggetti dello spettacolo dal vivo, di privilegiare logiche di rete che tengano conto di sostenibilità, valutazione dei costi di funzionamento delle strutture, rendicontazione sociale delle attività, quale verifica della ricaduta economica dell’investimento culturale cui concorre la Regione, di focalizzare le risorse su progetti durevoli nel tempo”.
Importanti in questo quadro le due principali realtà di servizio al territorio incentivate dalla Regione: il Consorzio marche Spettacolo e la Fondazione Marche Cinema Multimedia, capaci di supportare i diversi operatori del settore favorendo lo sviluppo di dinamiche progettuali.
“Investire in cultura in epoca di crisi – precisa l’assessore – costringe a reinventare le modalità e a riscrivere le priorità e in questo senso restano aperti il dibattito e il confronto, che vedono la Regione in posizione di ascolto. Per questo per il 2013 prevediamo di organizzare un momento di confronto generale sui temi della governance culturale, anche alla luce delle linee più generali di programmazione che si vanno definendo con il Progetto Marche +20 e della fase ascendente della programmazione dei fondi comunitari per il prossimo ciclo 2014-2020. In particolare, la trasversalità della cultura intende porsi come riferimento e legante delle diverse azioni proposte sui fondi FSE, FESR e FEASR”.