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FAI e Intesa Sanpaolo: risultati finali de I LUOGHI DEL CUORE nelle Marche

I luoghi del cuore
Villa e Parco Cerboni Rambelli, San Benedetto del Tronto (AP) (Foto di Venturino Mariani 2021 - FAI)

Oggi il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS e Intesa Sanpaolo presentano i risultati dell’11ª edizione del censimento nazionale de “I Luoghi del Cuore”, chiusa lo scorso 15 dicembre: con 1.500.638 voti raccolti nel 2022 per più di 38.800 luoghi il censimento si conferma la più importante campagna italiana di sensibilizzazione dei cittadini sul valore del patrimonio e sulla necessità di proteggerlo e valorizzarlo, com’è nella missione del FAI. La classifica dei luoghi del cuore più votati viene annunciata in una conferenza stampa, visibile anche in streaming, alla presenza di Marco Magnifico, Presidente del FAI, e di Gian Maria Gros-Pietro, Presidente di Intesa Sanpaolo, e con la partecipazione dei rappresentanti dei tre beni vincitori, che riceveranno, a fronte di un progetto, un contributo per il restauro e la valorizzazione.

Grazie a “I Luoghi del Cuore” dal 2003 a oggi sono stati sostenuti interventi per 138 luoghi in 19 regioni d’Italia, che erano dimenticati, abbandonati o poco valorizzati, ma amati dalle loro comunità, che votandoli li hanno salvati. I voti raccolti – sono in tutto 11.100.000 quelli giunti al FAI nei vent’anni anni dell’iniziativa – sono, infatti, l’innesco di un processo virtuoso capace di moltiplicare l’effetto del censimento: luoghi sconosciuti e apparentemente condannati hanno guadagnato una tale attenzione, locale e nazionale, che altri insieme al FAI – Comuni, Regioni e Ministero, aziende, fondazioni e associazioni – si sono mobilitati per salvarli, tanto che il sostegno di Intesa Sanpaolo a questo progetto ha generato investimenti per un valore dieci volte superiore. Nell’impatto di questa iniziativa, accanto al valore economico, c’è un valore culturale e sociale: grazie a “I Luoghi del Cuore” gli italiani scoprono o riscoprono testimonianze di storia e tradizione, simboli dell’identità dei loro territori, e si accende un sentimento collettivo che è puro spirito di cittadinanza, che si concretizza in una mobilitazione diffusa e trasversale: nell’edizione 2022 sono stati coinvolti nel censimento 6.508 Comuni d’Italia, l’82,4% del totale, segnalati da cittadini, singoli o associati in comitati, sorti dall’iniziativa di tanti e diversi soggetti della società civile, dalle scuole alle parrocchie, dalle biblioteche ai musei, dalle proloco agli stessi Comuni. La Repubblica, nella sua più ampia espressione, trova ne “I Luoghi del Cuore” lo strumento per esercitare il proprio diritto e dovere alla tutela del patrimonio culturale, come prescrive l’articolo 9 della Costituzione.

“In questa edizione, in maniera particolarmente evidente, ‘I Luoghi del Cuore’ hanno dato voce agli ‘ultimi’, a quei luoghi del patrimonio culturale italiano considerati minori, che non hanno mai avuto l’attenzione del Paese, ma che invece la meritano, e che senza l’amore delle persone che li hanno votati si sarebbero persi. Ridare voce e dignità agli ‘ultimi’: non c’è missione più bella e più vera per ‘I Luoghi del Cuore’” commenta il Presidente del FAI, Marco Magnifico.

Gian Maria Gros-Pietro, Presidente Intesa Sanpaolo, ha commentato: “Intesa Sanpaolo e il FAI collaborano insieme dal 2004 per favorire i progetti proposti dalle comunità sulla base del consenso raccolto spontaneamente. Una straordinaria partecipazione attiva della cittadinanza che permette capillarità di intervento e diffusione dell’arte e della cultura su tutto il territorio nazionale. La cultura è un fattore fondamentale di coesione sociale e di crescita economica; per questo le attività culturali della Banca sono un elemento qualificante del nostro Piano di Impresa 2022-2025”.

Il moto spontaneo del censimento porta alla luce, anche nell’edizione 2022, piccoli e grandi monumenti, luoghi e storie inediti e talvolta sorprendenti: chiesette sperdute, ville e palazzi abbandonati o degradati, ma anche ferrovie e sentieri storici dimenticati, aree naturali o rurali danneggiate o minacciate, grandi architetture così come affreschi nascosti o collezioni di musei che tramandano imperdibili tradizioni locali.
I primi luoghi in classifica nazionale sono: al 1° posto la Chiesetta di San Pietro dei Samari a Gallipoli (LE), piccolo edificio medievale immerso nella campagna salentina a meno di un chilometro dal mare, oggi a rischio di crollo, votato da 51.443 persone, più del doppio degli abitanti della cittadina pugliese; al 2° posto, con 32.271 voti, il Museo dei Misteri di Campobasso, che per la prima volta nella storia del censimento porta il Molise sul podio con 32.271 voti, e dove si conservano gli “ingegni” su cui vengono issati i bambini vestiti da personaggi sacri durante l’annuale processione del Corpus Domini, dal Settecento ancora viva e sentita; al 3° posto la Chiesa di San Giacomo della Vittoria ad Alessandria, colma di ex voto che testimoniano un’affezione storica della comunit à, ma ormai officiata solo saltuariamente e bisognosa di restauri. Sul podio ci sono dunque tre luoghi di culto e di devozione popolare, e ben 45 beni religiosi sono nelle prime 100 posizioni, a conferma del ruolo di fulcri della comunità che le chiese ancora rivestono nell’Italia “dei mille campanili”, ma anche campanello d’allarme per la tutela di un patrimonio, ingente e diffuso, di valore storico e artistico, oltre che sociale.

Continuando a scorrere le prime dieci posizioni (classifica completa su www.iluoghidelcuore.it), si incontra al 4° posto la Via Vandelli, tra Emilia-Romagna e Toscana, una delle prime strade carrozzabili realizzate in Europa nelXVIII secolo, di cui ancora si conservano tratti integri nell’Appennino Tosco-Emiliano, votata da 26.261 persone perché venga valorizzata come Cammino, seguita al 5° posto dalla Casa del Mutilato di Alessandria, con 25.350 voti, rilevante edificio degli anni ’40 del Novecento in abbandono, destinato però a diventare sede della sezione locale di Confindustria. E ancora, al 6° posto con 22.890 voti la Basilica dei Fieschi a Cogorno (GE), uno dei monumenti meglio conservati tra romanico e gotico della Liguria, al 7° posto la Chiesa di Santa Maria di Castello, anch’essa ad Alessandria, che ha raccolto 22.574 voti grazie a una mobilitazione nata a novembre scorso dopo un crollo che l’ha danneggiata, mentre all’8° posto si trova, con 20.194 voti, il vincitore della classifica speciale dedicata nel 2022 a “I Borghi e i loro luoghi”: il borgo medievale di Cremolino, nell’alto Monferrato, in cima a una collina circondata dai vigneti e affacciata sulle Alpi, in cerca di rilancio e valorizzazione. In coda, al 9° posto con 19.001 segnalazioni il Villaggio operaio di Crespi d’Adda a Capriate San Gervasio (BG), sorto a partire dal 1878 e inserito nel 1995 dall’UNESCO nella Lista del Patrimonio Mondiale per la sua eccezionale integrità, che necessita però di interventi conservativi, e al 10° posto Villa Mirabellino nel Parco della Reggia di Monza, edificata nel 1776 dall’architetto Giulio Galliori per il cardinale Angelo Maria Durini, da decenni in totale abbandono e votata da 17.933 persone per sollecitarne il restauro.

Non mancano in alta classifica i paesaggi culturali – categoria riconosciuta tra i beni Patrimonio dell’Umanità censiti dall’UNESCO -, luoghi in cui l’opera dell’Uomo si fonde con quella della Natura: oltre alla 4ª posizione di Via Vandelli, al 13° posto con 15.593 voti si trova un luogo dal significativo nome “il nostro Carso”, un’area naturale tra le province di Gorizia e Trieste, duramente colpita da un recente incendio estivo, mentre al 18° posto, la Fascia olivata tra Assisi e Spoleto, votata da 12.738 persone, che per oltre 40 chilometri caratterizza il territorio umbro e la sua tradizione di coltivazione degli ulivi.

In un’edizione che ha visto arrivare i maggiori flussi di voti da Piemonte (246.553 voti), Lombardia (241.774 voti) e Sicilia (134.947 voti), merita di essere segnalato l’eccezionale risultato di un territorio dove da anni “I Luoghi del Cuore” sono profondamente radicati. Regine indiscusse del censimento 2022 sono la città e la provincia di Alessandria, che annoverano ben quattro luoghi nelle prime dieci posizioni. Hanno dato un contributo determinante a questo successo le scuole cittadine, che hanno “adottato” tutti i luoghi in fase di voto: un’attivazione di grande significato, per l’importanza di sensibilizzare i più giovani, trasmettendo la consapevolezza di quanto il patrimonio sia un valore da preservare per il presente tanto quanto per il futuro.

Pubblicata la classifica del censimento, si apre ora la seconda fase de “I Luoghi del Cuore”, tutta rivolta agli interventi. A marzo 2023 il FAI lancerà un bando per raccogliere i progetti di intervento che verranno sostenuti: i quattro vincitori – il podio e il primo classificato della sezione speciale dedicata a “I Borghi e i loro luoghi” – parteciperanno di diritto, ma potranno presentare un progetto – attraverso gli enti proprietari – tutti i luoghi che hanno raggiunto la soglia minima di 2.500 voti. Dovranno essere progetti concreti, di recupero o di valorizzazione, con tempi di realizzazione certi e cofinanziamenti che permettano di ampliare l’impatto dei contributi stanziati da FAI e Intesa Sanpaolo. I tre vincitori nazionali beneficeranno rispettivamente di 50.000, 40.000 e 30.000 euro, mentre al borgo di Cremolino spetterà il premio speciale Intesa Sanpaolo, di 20.000 euro, sempre a fronte della presentazione di un progetto. Il bando, che sarà come sempre corredato da una serie di parametri di valutazione, stanzierà contributi fino a 30.000 euro per ciascun luogo.

NOVITA’ 2023: IL CONTEST NAZIONALE “NARRATE, GENTE, LA VOSTRA TERRA”

Il 2023 porta con sé un nuovo progetto: un contest, dal titolo “Narrate, gente, la vostra terra”, dedicato alla valorizzazione dei luoghi del cuore attraverso il racconto, che nasce da un’idea dello scrittore Antonio Scurati e della giornalista Marta Stella. Gli italiani sono invitati a narrare il proprio luogo del cuore in un racconto vocale che potrà essere una descrizione o un ricordo, una celebrazione o un messaggio intimo e personale. Il progetto parte con il contributo di personaggi del mondo della cultura che hanno scelto di donare al FAI la propria narrazione, tra cui Alessandro Baricco, Sonia Bergamasco, Francesco Guccini, Valeria Parrella, Francesco Piccolo, Bianca Pitzorno, Massimo Popolizio e Stefania Rocca. Si potrà inviare il proprio messaggio vocale, seguendo le istruzioni su www.iluoghidelcuore.it, da oggi al 15 settembre 2023. I migliori saranno veicolati periodicamente sui canali digitali del FAI e il vincitore sarà annunciato a novembre; il luogo oggetto della sua narrazione beneficerà di un progetto di valorizzazione del valore di 5.000 euro a cura del FAI.
“Io credo che raccontare la propria terra sia una manifestazione d’amore, un modo per prendersene cura, per custodirla. Mai come in questo momento storico, di fronte alla gravissima emergenza ambientale e crisi climatica, l’Italia ci chiama a prendercene cura, a custodirla e ad amarla.  Spero che tantissimi italiani rispondano al nostro appello contribuendo a disegnare una mappa sentimentale del nostro meraviglioso e fragile Paese” dichiara Antonio Scurati.

Anche nell’edizione 2022 del censimento la lista dei siti amati è ricca di luoghi sorprendenti e di storie toccanti. Ne sono esempio il Cimitero Vecchio di Santo Stefano di Camastra (ME), le cui 90 tombe ottocentesche, originariamente rivestite di maioliche, oggi solo in parte conservate, necessitano di restauro; i Castelli Tapparelli d’Azeglio a Lagnasco (CN), complesso di proprietà del Comune con tre diversi edifici nati sul finire dell’XI secolo e sviluppatisi fino al XVIII, che ha bisogno di fondi per il restauro e l’apertura al pubblico; il Circolo Combattenti e Reduci a Milano, un luogo ricco di memoria, il cui giardino verrà distrutto con la realizzazione di un nuovo progetto urbanistico; Villa Verdi a Villanova sull’Arda (PC), la dimora che Giuseppe Verdi scelse per oltre cinquant’anni, oggi chiusa ai visitatori e da novembre 2022 in attesa di essere messa all’asta. E ancora, la Chiesa di Santa Maria delle Tinte a Pergola (PU), piccolo gioiello che sorprende per il contrasto tra esterno in laterizi e interno in stucco bianco con una ricca decorazione barocca, gravemente danneggiata dall’alluvione che ha colpito le Marche a settembre 2022; il Barco della Regina Caterina Cornaro ad Altivole (TV) singolare incrocio tra castello e villa veneta, ricco di storia, oggi in stato di abbandono e bisognoso di numerosi restauri; la Salina Camillone di Cervia (RA), dove si produce ancora il sale con il metodo antico e con gli attrezzi in legno; e l’isola dell’Asinara a Porto Torres (SS), luogo di grande valore ambientale e paesaggistico che merita di essere tutelato e valorizzato.

Dal 2004 Intesa Sanpaolo affianca il FAI in questa iniziativa a favore della tutela e della valorizzazione delle bellezze artistiche e naturali del Paese, ambito che vede il Gruppo impegnato in prima persona. A questo si aggiunge la capillare diffusione sul territorio italiano che asseconda la presenza della Banca distribuita in tutte le regioni italiane.

Il censimento è stato realizzato con il Patrocinio del Ministero della Cultura.
Rai è Main Media Partner del FAI e supporta l’XI edizione del Censimento “I Luoghi del Cuore”, riconfermando l’impegno del Servizio Pubblico multimediale alla promozione, cura e tutela del patrimonio culturale, artistico e paesaggistico italiano.

E grazie di cuore a tutti gli italiani che hanno partecipato!
Per consultare la classifica nazionale completa:

https://fondoambiente.it/il-fai/grandi-campagne/i-luoghi-del-cuore/classifica/

CLASSIFICA DEI 10 LUOGHI PIU’ VOTATI NELLE MARCHE*

I Luoghi del Cuore

* I “Luoghi del Cuore” che hanno ottenuto almeno 2.500 voti potranno partecipare al “Bando per la selezione degli interventi” post censimento

APPROFONDIMENTI SU ALCUNI DEI LUOGHI PIÙ VOTATI NELLE MARCHE:

Villa e Parco Cerboni Rambelli, San Benedetto del Tronto (AP)
Costruita intorno al 1870 dal medico Angelo Cerboni, la grande casa, che si articola in un corpo centrale e due laterali sovrastati da terrazze panoramiche, è un esempio di architettura signorile del XIX secolo. È circondata da un parco di 11.600 metri quadrati, percorso da vialetti e arricchito da numerose essenze arboree. Dal 2001, grazie al lascito testamentario del suo ultimo proprietario Paolo Rambelli, è proprietà del Comune di San Benedetto del Tronto. Grazie a un progetto speciale, il parco ha cominciato a essere utilizzato come spazio distensivo e terapeutico per il vicino ospedale, ma necessita di interventi di recupero, così come la villa, oggi inagibile. Dopo l’ottimo risultato ottenuto in occasione del censimento “I Luoghi del Cuore” 2020, il comitato “Amici della Villa e Parco Cerboni Rambelli” ha promosso nuovamente la raccolta voti per chiedere la riqualificazione del complesso, con l’obiettivo di farne un polo culturale per la cittadinanza.

Oasi naturalistica di San Gaudenzio, Senigallia (AN)
A soli 4 chilometri da Senigallia si trova un’oasi naturalistica di 32 ettari istituita nel 2005 per salvaguardare la biodiversità floristica, vegetazionale e faunistica dei diversi habitat che la caratterizzano: un’area palustre con due laghetti, boschi e oliveti. La località deve il nome alla presenza del sarcofago di San Gaudenzio, oggetto di venerazione da parte di Teodolinda, regina dei Longobardi, che nel tardo Cinquecento vi fece costruire una chiesa e un monastero benedettino. L’area è attualmente recintata e non visitabile; versa in condizioni di degrado anche l’edificio della fornace, l’unico esempio di archeologica industriale sopravvissuto a Senigallia, presente già nel Settecento e poi utilizzata, a partire dal 1885, dalla Società Italiana Cementi. Grazie al censimento “I Luoghi del Cuore” si è costituito il comitato “Apriamo l’oasi naturalistica di San Gaudenzio” composto dai rappresentati di diverse associazioni ambientaliste e dai volontari FAI di Senigallia, per rilanciare l’interesse sull’oasi nell’ottica del suo recupero e della sua valorizzazione, allo scopo di diversificare l’offerta turistica della città e di restituire l’area agli abitanti, per usi didattici, ricreativi e sportivi.

Chiesa di Santa Maria delle Tinte, Pergola (PU)
Nel cuore della Valle del Cesano sorge il borgo di Pergola, conosciuto anche come la “città dalle cento chiese”. Nel crocevia del quartiere basso, vicino alle acque del Cesano, si erge la Chiesa di Santa Maria delle Tinte, un piccolo gioiello che colpisce per il forte contrasto tra esterno, in laterizi, e interno in stucco bianco con una ricca decorazione barocca. Costruita per volontà della Corporazione dei Tintori e Lanaioli e conclusa nel 1787, la chiesa è arricchita al suo interno dalle statue in stucco bianco delle Virtù Teologali e dei Profeti David e Samuele. Questo folgore bianco la sera del 15 settembre 2022 è stato travolto dall’alluvione che ha colpito la regione Marche. Il bilancio è stato pesantissimo: intere zone devastate dalla furia dell’acqua, abitazioni sventrate, ponti crollati e strade chiuse. Le acque del vicino Cesano sono uscite dagli argini e hanno inondato la piccola chiesa, lasciando il giorno dopo solo caos: l’acqua mista a fango ha raggiunto e spento il candore degli stucchi, ricoperto e distrutto le panche. Molti sono i cittadini che si sono subito attivati per tentare di ripulire l’edificio dalla fanghiglia, ma sono ancora necessari lavori di recupero dei gessi e restauro delle panche. Chi si è attivato per la raccolta voti al censimento “I Luoghi del Cuore” si pone come obiettivo il recupero di questa piccola perla marchigiana, “Luogo del Cuore” di tanti pergolesi e non solo.

Torre sul Porto Sentina, San Benedetto del Tronto (AP)
All’interno della “Riserva Naturale Regionale Sentina”, a nord della foce del fiume Tronto, si trova un affascinante edificio abbandonato: la “Torre su Porto”. Fu costruita in forma ottagonale nella prima metà del Cinquecento. In quell’epoca, con l’intensificarsi degli scambi commerciali, il porto di Ascoli necessitava di essere difeso dalle incursioni piratesche e dal diffondersi delle epidemie. Nel 1673, per cautelare il territorio ascolano dall’arrivo di merci straniere contaminate dalla peste, fu costruita una nuova struttura rettangolare, detta “Casone”, che ingloba la precedente. Entrambe si presentano con una muratura in laterizio interrotta da una semplice cornice marcapiano. In seguito l’edificio divenne dimora di famiglie di mezzadri: è noto localmente come “casa di Olivo”, dal nome del suo ultimo abitante. Nel 2011 e 2012 sono stati intrapresi interventi di restauro conservativo delle parti esterne. Era prevista la realizzazione di un’aula didattica, di una terrazza panoramica e di un info-point, ma il cantiere è bloccato da anni. Il luogo ha già ricevuto oltre 2.500 voti al censimento “I Luoghi del Cuore” nel 2020, ma ciò non è bastato alla ripresa dei lavori. Per questa ragione la raccolta voti è proseguita spontanea e vigorosa anche nell’edizione 2022.

Ponte di Cecco, Ascoli Piceno
Appena fuori dal centro storico di Ascoli Piceno, nella zona di Porta Maggiore, sorge un bellissimo ponte romano che scavalca il fiume Castellano, edificato nel I sec. a.C. Si tratta del primo ponte in muratura della città, che consentiva all’antica Via Salaria di proseguire fino al centro di “Castrum Truentinum” (oggi Martinsicuro in provincia di Teramo), sulla costa adriatica, consentendo il passaggio tanto ai traffici commerciali quanto alle legioni romane. Molto a lungo questo ponte è stato erroneamente identificato come un’opera di epoca medioevale. Fu l’architetto e archeologo Giambattista Carducci a determinare l’attribuzione all’epoca repubblicana, vista l’affinità con altri ponti coevi. Nel 1349 il Mastro Cecco Aprutino restaurò il ponte piuttosto malridotto e, su commissione di Galeotto I Malatesta, lo collegò al Forte Malatesta e alla “cittadella” dove lo stesso Malatesta fece erigere la sua residenza, da qui il nome Ponte di Cecco. Realizzato in opus quadratum a murazione, la struttura del ponte è costituita da due campate ad arco, la maggiore, centrale, con una luce di 14,50 m; la minore, laterale, con una luce di 7,5 m. Nella zona centrale si trova una costruzione a forma di casupola, detta “casetta del dazio”. Fatto saltare dai Tedeschi durante la ritirata nel giugno 1944, furono raccolti tutti i conci nel Castellano e ricostruito integralmente come era con tutto il suo materiale originario. In buono stato di conservazione, con la raccolta voti al censimento si desidera aumentarne la conoscenza e la valorizzazione.

Pieve di Santo Stefano di Gaifa e Torre Brombolona – Canavaccio, Urbino (PU)
Non lontano da Urbino, nella frazione di Canavaccio, si trova la Pieve di Santo Stefano di Gaifa. Attestata dal XIII secolo, fu ricostruita nel Seicento e consacrata nel 1727. La sua origine si lega al Monastero benedettino di Sant’Angelo (VIII-X secolo) che si trovava sull’altra riva del fiume Metauro. Sul portale della pieve c’è un’iscrizione che, con l’effigie del santo titolare, la dichiara matrice dei castelli di Primicilio e Gaifa in quanto sede del fonte battesimale. La parola “Gaifa”, che denomina l’abbazia, la pieve e il castello, deriva da Waifa, termine longobardo che significa “terreno che non appartiene ad alcuno”. La Torre Brombolona, alta 15 metri, è del XIII secolo, si erge sulla sommità di un poggio che domina la Val Metauro e oggi versa in condizioni di totale abbandono. L’insolita denominazione deriva dai “bromboli” (ghiaccioli) che si formavano, nei mesi invernali, sulla leggendaria campana contesa tra i castelli di Primicilio e Gaifa. Già molto votati al censimento del FAI 2020, in questa edizione si è nuovamente attivata la raccolta voti per rendere più conosciuti questi luoghi.

Area archeologica del santuario romano ellenistico La Cuma, Monte Rinaldo (FM)
Il santuario romano “La Cuma” di Monte Rinaldo è stato costruito a partire dalla metà del II secolo a.C. e ha conosciuto varie fasi edilizie fino all’abbandono definitivo nella prima metà del I secolo d.C. Si tratta di un luogo di culto articolato in tre edifici principali disposti su una terrazza con al centro un tempio dedicato a Giove che presenta una decorazione con terracotte architettoniche sul tetto e sculture in terracotta dipinta sul frontone, così come gli altri due edifici che ne hanno restituito significativi frammenti. Alle spalle del tempio si trova un monumentale portico con colonne in arenaria di ordine dorico sulla fronte e ionico-italico all’interno. Quest’ultimo è databile al secondo quarto del II sec. a.C. chiuso da un muro in grossi blocchi squadrati di arenaria: esso aveva la doppia funzione di contenimento del pendio della collina e di fondale scenografico, in linea con le architetture ellenistiche che proprio in quel momento si diffondevano in tutto il Mediterraneo.
Questo Luogo del Cuore rientra nella classifica speciale “I Borghi e i loro luoghi”.

Rocca Varano, Camerino (MC)
Rocca Varano è una spettacolare fortezza che sorge in posizione dominante su uno sperone roccioso, a breve distanza da Camerino e posta a controllo della Valle del Chienti. Venne edificata nel Duecento come residenza fortificata della nobile famiglia dei Da Varano, che da qui imponevano gabelle a chi percorreva la strada tra Roma, Umbria e Adriatico: fu in questo modo che costruirono la loro fortuna e diventarono signori di Camerino per quasi tre secoli. Nel secolo successivo la rocca venne trasformata in fortezza con funzione difensiva e, dopo l’estinzione della dinastia, in casa colonica. Luogo di grande valore storico e simbolico, l’edificio è stato reso inagibile dal sisma del 2016. Il comitato “Rocca Varano” ha partecipato al censimento del FAI nel 2020 con la speranza di vedere recuperato e meglio valorizzato il luogo.

www.iluoghidelcuore.it