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INPS Marche, riduzione dell’organico del 24 % in nove anni

ispettorato

La crisi sempre più drammatica attraversa il Paese senza eccezioni e impone a tutti grande senso di responsabilità e massima attenzione nei confronti della tutela della salute pubblica, mai come in questo momento Bene Comune prezioso.

Il ruolo della Pubblica Amministrazione, come sembra finalmente più chiaro di fronte all’opinione generale, diviene fondamentale ed è condizione necessaria che ogni singola struttura sia messa nella condizione di poter rispondere adeguatamente per operare in modo efficace.

 

In questo panorama problematico a dir poco non vanno certo funzioni decisive in capo alle istituzioni pubbliche chiamate ad assicurare servizi indispensabili in questo difficile contesto che reclama l’erogazione di prestazioni sociali cui cittadini  hanno stretta ed assoluta necessità: l’INPS, è sicuramente tra queste.

 

Nonostante lo stato dell’infrastruttura tecnologica e le carenze dotazionali, Inps  è riuscita con uno sforzo collettivo da parte del personale a stabilire efficaci relazioni con la cittadinanza, implementando canali informatici e telefonici, in modo da non rendere necessario per i cittadini recarsi in presenza nelle sedi; l’ultimo Dl, tra l’altro individua ammortizzatori emergenziali, prestazioni che in questo contesto ancor più critico devono essere erogate con rigorosa  puntualità.

 

Occorre però una visione di prospettiva per quanto riguarda la situazione degli organici regionali dell’INPS.

 

In pochi anni, INPS Marche ha perso un quarto della forza lavoro: da 879 a 675 unità, con una previsione per il 2021 di ulteriori riduzione a 663, ciò significa che nel periodo dal 2013 al 2021 si sarebbero perse circa 216 unita (-24%). E’ evidente lo stato di emergenza per le sedi marchigiane.

 

In queste ore, la Ragioneria Generale dello Stato avrebbe licenziato il Piano Triennale dei Fabbisogni del Personale 2020/2022 INPS che comprende la programmazione delle assunzion e messo a punto un bando di concorso pubblico per oltre 1850 posti di consulenti della protezione sociale.

Di questo pacchetto un congruo numero dev’essere destinato alle Marche, superando il vulnus creato in occasione delle ultime immissioni di personale.