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Italia, il mercato delle auto è in crisi: in calo le immatricolazioni nel 2022

rc auto

La crisi globale della produzione dei chip sta portando i consumatori a preferire il mercato della vendita di auto usate.

I chip, fondamentali per il funzionamento delle centraline di smartphone, computer, elettrodomestici e, nello specifico, delle auto, sono iniziati a scarseggiare durante la pandemia per la mancanza di approvvigionamenti e ora stanno frenando la consegna delle auto di nuova produzione, facendo impennare il prezzo dell’usato.

In Italia la situazione non è migliore, per questo vale la pena soffermarsi qualche istante su questo argomento.

La situazione in Italia

Il parco macchine circolante in Italia sta invecchiando a vista d’occhio. Rispetto al 2009, in cui l’età media di un’auto era di 7,9 anni, le vetture in circolazione allo stato attuale hanno un’età media di 11,8 anni. Di queste, inoltre, una macchina su quattro è precedente alla versione Euro 4.

Un invecchiamento costante dovuto alle continue crisi economiche degli ultimi 15 anni e allo scarso potere di acquisto degli italiani, con gli effetti negativi che si sono abbattuti sull’ambiente e sulla salute dei cittadini.

Le prospettive per il 2022 non sono delle migliori: la precaria situazione geopolitica legata alla crisi in Ucraina e la scarsità di componentistica sta aggravando un mercato già in crisi. In questo contesto, nel 2021 è aumentato il ricorso all’usato che, però, è restato al di sotto della soglia dell’11,5% registrato nel 2019.

La carenza di chip sta continuando ad impattare sul settore automotive anche in questi primi due mesi del 2022: la mancanza di componenti, unita alla pandemia e alla tensione bellica, ha portato un vistoso calo nelle immatricolazioni di Passenger cars. Rispetto allo stesso periodo del 2021, infatti, si denota un calo del 22,46%; più contenuto invece quello relativo ai veicoli commerciali, che si attesta al 6,72%.

Il boom dell’usato

Mancando i chip per le auto di ultima tecnologia, è quindi inevitabile che il consumatore medio inizi a valutare e a rivolgere la propria attenzione verso soluzioni alternative, come il mercato delle auto usate in vendita negli autosaloni e sui portali online, ad esempio, che riducono drasticamente i tempi di attesa di consegna della propria vettura e dimezzano i costi d’acquisto.

L’effetto è piuttosto prevedibile: concessionari presi d’assalto e piattaforme e-commerce che hanno riscontrato un importante aumento del traffico sui propri server. In questo modo, la disponibilità di alcuni modelli di auto è diventata sempre meno reperibile ed è per questo che, anche in Italia, il prezzo dell’usato sta subendo dei rincari imprevedibili.

Ad esempio, il valore di alcune auto è aumentato di oltre il 30% nell’ultimo anno. In media, considerando le auto usate pubblicizzate in Italia attraverso i differenti canali, una macchina usata costa il 5,6% in più rispetto all’anno scorso.

Tra le marche che hanno visto più rincari nei propri listini c’è la Volkswagen, con il Caddy 1-6 Tdi che, sul mercato delle auto usate, costa il 40% in più rispetto al 2021. Alle spalle dell’utilitaria tedesca, troviamo la Citroen C3 1.2 82 cv, che segna un +31,6%. A seguire, la Peugeot 3008 1.6 hdi 120 cv (+29,72%), Ford EcoSport 1.0 125 cv (26.95%), Ford Focus 1.5 Tdci 120 cv (25.60%), Smart Forfour 1.0 70 cv (23,76%), Fiat 500 1.2 69 cv (22,58%) Dacia Sandero 1.0 90 cv (21,73%), Citroen C3 1.4 Hdi 75 cv (21,70%), Peugeot 308 sw 1.6 Hdi 120 cv (20,74%).