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PROGETTO APPENNINO AL VIA PER LA RIQUALIFICAZIONE DELL’ENTROTERRA

neve-autostrada-entroterraANCONA 07 LUG.  Al via il Progetto Appennino. La Giunta regionale ha assegnato i primi fondi disponibili per finanziare le attività previste nell’ambito del progetto di riqualificazione del territorio dell’entroterra. Per questo primo progetto, le iniziative vengono sostenute con 250 mila euro del bilancio regionale, a fronte di 700 mila euro stanziati dalla Provincia di Ancona. Quello dell’entità del cofinanziamento è il criterio che ha consentito di approvare questo primo programma. L’impegno della Regione è quello di incrementare le proprie disponibilità nei limiti che verranno consentiti dal Fondo di sviluppo e coesione (ex Fas).

“Il Progetto Appennino – ricorda il presidente Gian Mario Spacca – rappresenta un ulteriore passo avanti nell’attuazione degli impegni assunti dalla Regione Marche con la firma della Carta di Fonte Avellana. Si sviluppa attraverso un programma di interventi nell’Appennino marchigiano, con il coinvolgimento della Regione, delle Province, delle Comunità montane, dei Comuni, dei Centri per l’impiego e delle Cooperative forestali. Ora entriamo nella fase operativa per investire le risorse che aiuteranno a valorizzare le aree interne e contrastare l’abbandono di un’ampia porzione del territorio regionale. Le iniziative avranno un carattere di continuità, allo scopo di favorire la messa in sicurezza del patrimonio forestale e naturale attraverso un’occupazione stabile delle maestranze che già lavorano nel settore, così da garantire anche un presidio del territorio e la residenza nelle aree rurali e montane, prevenendo quei dissesti idrogeologici che poi manifestano i propri effetti devastanti anche lungo la fascia costiera”.

Gli interventi previsti da questo progetto disporranno di una dotazione finanziaria di circa un milione di euro (tra risorse provinciali e regionali). Spazieranno dai lavori selvicolturali di miglioramento boschivo e di prevenzione degli incendi, al contenimento dell’erosione e del dissesto idrogeologico tramite le tecniche dell’ingegneria naturalistica. Verrà salvaguardata anche la capacità idraulica del reticolo idrografico minore, la salvaguardia (turistica e didattica) della viabilità forestale, la riqualificazione del sentiero dell’Aula Verde dell’Eremo Val di Sasso – Valleremita, la ricostruzione delle aree di sosta e dei punti panoramici, la tutela della fauna acquatica, la ricostruzione dei corridoi ecologici.