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Spesa pubblica, la sanità maglia nera nell’economia delle Marche

trapianto di rene

Rapporto della Corte dei Conti 2023, i cui dati sono stati rielaborati dall’Ires Cgil,  relativo al coordinamento della finanza pubblica. Vediamo, dunque, i dettagli più significativi dell’indagine da cui emerge che le Marche sono peggio delle regioni del Centro e dì’Italia rispetto al recupero delle prestazioni non erogate a causa della pandemia e delle liste di attesa per screening.

Spesa sanitaria pro capite: nelle Marche è di 2.190 euro pro-capite,  al di sotto della media nazionale (2.241 euro pro-capite) e sotto la media delle Regioni del Centro (2.270 euro pro-capite).

In merito al recupero delle prestazioni sanitarie non erogate a causa della pandemia, per le quali i piani operativi regionali dovevano definire le modalità organizzative, anche in questo caso la lettura dei dati è davvero sconfortante.

I ricoveri programmati: il piano operativo delle Marche aveva previsto per il 2022 un recupero del 75%, pari a 5.135 prestazioni non erogate a causa della pandemia; rispetto all’obbiettivo è stato recuperato solo il 32%, una cifra inferiore al Centro (78%), e alla media nazionale (66%).

Liste di attesa per screening: guardando le prestazioni quelle in attesa erano 44.517. Nel Piano, era previsto il recupero di 8.903 prestazioni. Di queste, quelle conseguite sono il 20%, anche in questo caso perfomance inferiore rispetto al Centro (27%) e, soprattutto, alla media nazionale (67%).

Le prestazioni ambulatoriali (prime visite, visite di controllo): a fronte di una quota di recupero programmato del 97%, il risultato ottenuto è del 31%, nel centro il 79%, la media nazionale è del 57%.

Dunque, il risultato finale è che nelle Marche il recupero delle prestazioni è insoddisfacente.

Spesa sanitaria pro capite: nelle Marche è di 2.190 euro pro-capite,  al di sotto della media nazionale (2.241 euro pro-capite) e sotto la media delle Regioni del Centro (2.270 euro pro-capite).

Ma c’è di piu’: i risultati conseguiti trovano riscontro anche nell’utilizzo delle risorse economiche stanziate con la legge di Bilancio 2022.

Nelle Marche la spesa rendicontata a consuntivo ammonta a circa il 36% del totale del finanziamento (12,8 mln di euro), valore molto limitato e nettamente inferiore al Centro (57%) e all’Italia nel complesso (70%).

Dai dati, dunque, si evince che c’è un residuo di oltre 8 milioni di euro.

“Per la Cgil Marche questi dati sono davvero preoccupanti – dichiara Loredana Longhin, segretaria regionale Cgil Marche –  perché i livelli ottenuti dalla regione hanno tutti un segno negativo. Le Marche fanno peggio delle altre regioni del Centro e della media nazionale. La regione  detiene la maglia nera  su tutti gli ambiti  analizzati e questo significa che le scelte fatte finora da questa Giunta non sono state all’altezza della situazione”.

I cittadini marchigiani, secondo Santarelli, “non si meritano l’atteggiamento  che l’assessore Saltamartini sta tenendo perché la realtà dimostra tutto un altro scenario.

Il primo compito della politica è quella di  trovare le soluzioni alle criticità, di programmare una strategia a medio – lungo termine, di avere una capacità organizzativa, e non quella di far finta di risolvere i problemi negandoli.