PESARO URBINO – In due giorni avevano rubato all’interno di 14 sportelli bancomat del Monte dei Paschi nelle province di Pesaro e Urbino, Ancona e Macerata, portando via oltre 12 mila euro con la tecnica del ‘cash trapping’, e, per operare con tranquillita’, la donna della banda operava da palo davanti alle banche, tenendo in braccio un neonato.
I carabinieri di Pergola, insieme ai colleghi di Fano, li hanno arrestati: si tratta di tre cittadini romeni, due uomini e una donne, destinatari di altrettanti ordini di custodia cautelare disposti dal gip di Pesaro, Lorena Mussoni su richiesta della procura della repubblica.
I due uomini sono stati condotti, rispettivamente, al carcere genovese di Marassi e in quello fiorentino di Sollicciano, mentre la donna e’ agli arresti domiciliari. La tecnica del ‘cash trapping’ permetteva al ladro di bloccare lo sportello bancomat e, con una pinza, di portare via il denaro contante.
La banda si era dotata di schede prepagate ‘Spider’, rilasciate da Mps: consentono il prelievo massimo di 1.000 euro e, solitamente, erano attivate nei giorni precedenti ai furti, per poi denunciarne lo smarrimento il giorno successivo.
L’indagine e’ partita dalla denuncia del direttore della filiale del Mps di Pergola, dopo un furto avvenuto il 22 giugno, stessa data nella quale i militari avevano controllato un’auto sospetta, noleggiata in Toscana, con a bordo quattro persone: un uomo, due donne e un neonato.
Incrociando le loro foto con le immagini dei sistemi a circuito chiuso delle banche, i carabinieri sono arrivati a identificare i componenti della banda, che partivano dalla Toscana e, dopo aver commesso il furto nelle Marche, il giorno dopo rientravano al loro domicilio abituale.
