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Ancona, aggravamento della misura cautelare per una donna

Ancona, aggravamento della misura cautelare per una donna
Le volanti in uscita dalla Questura di Ancona

La donna cubana, voleva manifestare per riavere i suoi figli ed aveva aggredito gli agenti. Ora è stata colpita da un divieto di dimora nei comuni di Ancona e Fano

La Squadra Mobile di Ancona ha eseguito un’ordinanza del GIP del Tribunale di Ancona per l’aggravamento della misura cautelare nei confronti di una donna cubana di 34 anni.

La donna, già sottoposta a misura cautelare, è stata colpita da un divieto di dimora nei comuni di Ancona e Fano.

Le azioni che hanno portato all’aggravamento della misura cautelare risalgono al 7 febbraio, quando la donna ha organizzato una manifestazione di protesta nel centro cittadino, violando così la misura cautelare e il diniego espresso dalla Questura.

I fatti erano successi in piazza Roma dove la donna, voleva manifestare per riavere i suoi tre figli che le erano stati tolti per varie vicissitudini.

La donna era arrivata con dei cartelli, la maglietta con scritto giustizia, ma non aveva il permesso della questura per manifestare.

Le era stato negato, sembra, per le ripetute minacce, anche di morte, ad un magistrato della Procura minorile. Inoltre la donna era anche soggetta ad un divieto di avvicinamento dai palazzi di giustizia per più di 500 metri.

Durante la manifestazione, la donna è stata arrestata in flagranza per resistenza e lesioni a tre poliziotti intervenuti per impedire lo svolgimento dell’evento.

Il GIP di Ancona, su richiesta della Procura della Repubblica, ha deciso di aggravare la misura cautelare, imponendo il divieto di dimora nei comuni di Ancona e Fano, e vietando alla donna di svolgere ulteriori manifestazioni di protesta nel centro cittadino.

Questo provvedimento, eseguito in sede di indagini preliminari, può essere impugnato e la donna, come prescritto dalla legge, è considerata presunta innocente fino alla sentenza definitiva.