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Calendario Pesca, l’attività parte nelle Marche domenica 26 marzo

Aprirà all’alba di domenica 26 marzo la pesca sportiva nelle acque interne regionali per chiudersi domenica 29 ottobre, in sostanziale continuità rispetto allo scorso anno ma anche con alcune importanti novità e l’introduzione di alcune restrizioni in ottica di tutela ambientale.

Il calendario piscatorio 2023 è stato presentato questa mattina dall’assessore regionale alla Pesca sportiva nelle acque interne, Andrea Maria Antonini, che ha sottolineato come sia il frutto di una concertazione e di un lavoro comune con le associazioni piscatorie e ambientaliste – presenti alla conferenza stampa – trovando sempre la sintesi sulle diverse proposte: “ Un’ottima collaborazione – ha detto Antonini – in favore di un’attività che non è solo sportiva ma possiamo considerare anche risorsa e strumento di valorizzazione dei territori interni in chiave socio- economica per rivitalizzare le aree interne che hanno bisogno di tornare alla normalità, specialmente quelle colpite dal sisma e dall’alluvione.  La pesca nelle acque interne si è caratterizzata ormai come una microeconomia locale che dobbiamo sostenere – ha proseguito – e la gestione intelligente della risorsa ittica diventa anche salvaguardia dei luoghi attraverso la presenza dei tanti pescatori marchigiani.

Con le associazioni ci siamo confrontati su alcune difficoltà e abbiamo trovato una soluzione condivisa sulla possibilità di aumentare il numero dei prelievi e sulla lunghezza degli esemplari. Un piccolo passo avanti per cercare di soddisfare le richieste e trovare punti di equilibrio per la tutela delle acque e della risorsa ittica”. L’assessore Antonini ha poi annunciato una novità che sarà anche legislativa, l’intenzione cioè di modificare la legge sulla pesca sportiva orientandola, attraverso le proposte delle associazioni e le attività di ricerca delle Università, anche specificatamente ad attività turistica e di promozione delle bellissime zone montane. Da segnalare un’altra novità in materia di incubatoi per il ripopolamento delle trote delle specie autoctone (fario mediterranea): “ L’incubatoio storico di Cantiano – ha spiegato l’assessore – come sappiamo ha subito un forte danneggiamento durante l’alluvione del settembre scorso e stiamo lavorando per ripristinare le parti danneggiate riportandolo alla funzionalità a pieno regime entro l’anno. Accanto a questo impianto, verrà affiancato un altro incubatoio – quello di Arquata del Tronto – che era già in funzione prima della tragedia che ha colpito questo Comune e che vogliamo riportare alla piena operatività.  Due percorsi avviati per andare di pari passo con le richieste per un aumento dell’allevamento delle trote nelle Marche“.
I rappresentanti delle Associazioni piscatorie e ambientaliste hanno sottolineato la disponibilità della Regione ad accogliere le esigenze e a trovare soluzioni condivise evidenziando il ruolo del pescatore “ sentinella” dei torrenti e apprezzando inoltre la volontà da parte dell’assessorato regionale di sostenere fattivamente questa attività sportiva che contribuisce alla vivificazione delle aree interne e al mantenimento in vita di alcune piccole attività dell’indotto.

 

Ecco nel dettaglio le previsioni tecniche del calendario piscatorio con le novità introdotte:
È consentito il prelievo di 2 trote fario da 26 cm in acque di categoria “A” + 3 trote fario da 22 cm in acque di categoria “B” (A+B=5) oppure 5 trote fario da 22 cm solo in acque di categoria “B”, fino ad un massimo di 35 trote fario all’anno per singolo pescatore. Questo quantitativo non era stato indicato lo scorso anno e rappresenta un’ulteriore forma di restrizione per la cattura annua dei salmonidi.
La pesca nelle acque di categoria “A” e “B” è vietata nei giorni di martedì e venerdì come nello scorso anno.
La pesca dilettantistica e agonistica con prelievo della trota iridea è consentita, nei tratti di Pesca Facilitata – C1, tutto l’anno (come previsto nel 2022) senza misura minima e numero di catture, già a partire da domenica 19 marzo; in tali tratti, su disposizione del Settore Forestazione e Politiche Faunistico Venatorie, la pesca sarà vietata in occasione dell’attuazione delle semine che, per l’anno 2023, ammontano a 72,12 quintali di trote iridee sterili autorizzate dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, sia per la pesca tradizionale a prelievo che per quella agonistica nei campi gara contenuti al loro interno  (tale quantitativo ittico totale è rimasto invariato rispetto al 2022).

In tutte le acque interne della regione è obbligatorio l’utilizzo di ami senza ardiglione e il possesso e l’utilizzo del guadino per salpare il pescato. L’utilizzo degli ami senza ardiglione su tutte le acque rappresenta una variazione positiva rispetto al 2022 in quanto permette il rilascio più facilitato delle prede catturate, evitando di esporre tali specie all’aria per lungo tempo durante le fasi di slamatura.

Al di fuori degli esemplari di trota fario giornalmente prelevabili, e della trota iridea, tutte le restanti specie possono essere pescate solo con il sistema del “cattura e rilascia”. Questo rappresenta una miglioria rispetto al 2022 in quanto tutte le specie ittiche al di fuori dei salmonidi,  come i ciprinidi, esocidi, percidi, ecc.. non possono più essere trattenute e devono essere rilasciate una volta catturate.
Sono state incrementate, rispetto al 2022, alcune zone di tutela ittica e alcuni tratti con obbligo di cattura e rilascia dei salmonidi in zone montane e sono attivi i restanti campi gara agonistici e le zone in gestione partecipata con le associazioni piscatorie come già indicato nel precedente calendario 2022.