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ARCEVIA NEL RINASCIMENTO, I RISULTATI DEL PROGETTO REGIONALE

arcevia(1)ANCONA 18 OTT. “L’itinerario ad Arcevia e nelle Marche delle straordinarie opere dei Della Robbia si inserisce nel grande capitolo del Rinascimento arricchendolo con nuove mete, chiese e musei da scoprire nel segno di questa nota famiglia toscana di plasticatori, autori di opere spesso monumentali e di incredibile bellezza”. Lo ha detto l’assessore alla Cultura, Pietro Marcolini, intervenuto questa mattina alla conferenza stampa di illustrazione dei risultati del progetto: “Arcevia nel Rinascimento. Sulle tracce dei Della Robbia e dei maestri plasticatori marchigiani”.

Nella Sala del Consiglio comunale accanto al sindaco Andrea Bomprezzi, l’assessore ha rimarcato il sentimento di orgoglio “di poter valorizzare con gli enti locali e le diocesi questo immenso patrimonio che va da Arcevia a Montecassiano, da Camerino a Jesi a Pergola, documentato dalla campagna fotografica e dalle pubblicazioni. Un grazie al Comune di Arcevia che ha portato avanti questo progetto forte del fatto che ha il privilegio di conservare alcune di queste opere tra cui il grande dossale della chiesa di S. Medardo, un vera e propria chiesa-museo che ha, oltre il Della Robbia, ben due dipinti su tavola di Luca Signorelli”. “Grazie all’impegno della Regione che ha condiviso con noi il progetto – ha detto Bomprezzi – renderemo stabili le aperture delle chiese di Arcevia che ospitano le otto opere robbiane perché migliaia di visitatori questa estate hanno visitato Arcevia e luoghi poco conosciuti come il castello di Avacelli e la Chiesa di San Lorenzo proprio grazie agli itinerari robbiani”. Presenti alla conferenza stampa anche il consigliere regionale Enzo Giancarlo e l’assessore alla cultura, Laura Coppa.

Arcevia custodisce preziosi arredi invetriati e dipinti del XVI secolo, un unicum nella vicenda delle robbiane marchigiane per la straordinaria concentrazione. Questo ha permesso di realizzare un itinerario culturale e turistico sulle sculture robbiane presenti ad Arcevia e Avacelli e realizzare una serie di strumenti utili per la valorizzazione permanente del patrimonio diffuso ad Arcevia e in altre città delle Marche. La Regione ha affiancato il Comune e condiviso il progetto di valorizzazione con un contributo di 30.000 euro. Il progetto ha coniugato tutela del patrimonio monumentale, prezioso e delicato, come nel caso delle maioliche robbiane, con la catalogazione delle opere grazie alla campagna  fotografica di tutte le opere presenti nelle Marche e la valorizzazione di itinerari territoriali in chiave culturale e turistica utilizzando una segnaletica coordinata e fornendo ai visitatori una guida cartacea scaricabile anche dal portale dei musei della Regione, distribuito al pubblico in occasione di Fiere e workshop. “Un esempio da seguire che ha premiato anche la volontà di fare squadra con la vicina Senigallia, anch’essa città d’arte sede nello stesso periodo di due mostre d’arte di cui una dedicata alle maioliche del XV secolo”, ha aggiunto Marcolini.

 

IL PROGETTO

Grazie al concorso regionale sono stati realizzati gli interventi di riposizionamento del monumentale altare di Giovanni Della Robbia intorno al quale ruota tutto l’itinerario robbiano. L’altare in terracotta invetriata fu commissionato da due eremiti senesi per l’Eremo di S. Girolamo de saxo rubeo di Rocca Contrada (antico nome di Arcevia) nel 1510, alla bottega fiorentina di Giovanni della Robbia. Terminato nel 1513 e posizionato nell’eremo, dopo varie vicissitudini nel 1870 l’altare venne collocato presso la collegiata di S. Medardo, dove tuttora si può ammirare in una nuova sede espositiva. Si tratta dell’unico altare di Giovanni Della Robbia nelle Marche, ed è considerato una delle tappe fondamentali della carriera dell’artista fiorentino. L’intervento ha permesso una sistemazione più idonea dell’altare, in posizione più elevata ed arretrata, con un nuovo sfondo e una nuova balaustra che garantirà al meglio fruibilità e sicurezza. Connesse alla valorizzazione del monumentale altare sono tutta una serie di azioni come la realizzazione della segnaletica e una guida con le schede delle opere robbiane, con una contestualizzazione storica e artistica sul panorama culturale arceviese del ‘500. Realizzata anche una campagna fotografica di tutte le opere robbiane delle Marche, che saranno archiviate nel sito regionale www.beniculturali.marche.it e che sono la base fondamentale per la Guida dell’itinerario regionale con schede sui comuni interessati e sulle opere (circa 20 comuni interessati) di opere robbiane nelle Marche.

 

SCHEDA ARCEVIA

Le tre sedi dove sono collocate le opere: nel centro storico la chiesa di S. Maria del Soccorso, che ospita un monumentale altare invetriato raffigurante l’Annunciazione, opera di Mattia Della Robbia, che negli anni ’20 del ‘500 per realizzare tutte le sue opere arceviesi, utilizzò una fornace per la cottura delle terracotte che gli eremiti di S. Girolamo fecero costruire nell’eremo; seconda tappa è la collegiata di San Medardo, dove sono esposti oltre al maestoso altare di Giovanni Della Robbia, due statue dipinte di Santa Caterina e della Maddalena, rare opere robbiane non invetriate, un paliotto e un bel Crocifisso invetriato di Mattia Della Robbia, un presepe delizioso, forse opera della bottega del valente pittore arceviese Ercole Ramazzani, di cui si sono scoperti negli ultimi anni documenti che ne attestano l’attività di plasticatore. La terza tappa dell’itinerario è la chiesa di S. Lorenzo, nel castello di Avacelli, dove si possono ammirare un Crocifisso e soprattutto uno spettacolare altare in terracotta dipinta rappresentante la Madonna del Rosario e della Misericordia, opera di una bottega marchigiana influenzata dai Della Robbia, che ha lavorato in questa area appenninica lasciando altri soli tre manufatti sul territorio.

La realizzazione del progetto è frutto del lavoro del comune di Arcevia e l’Accademia Misena, con il sostegno della Regione Marche, in collaborazione con le parrocchie e le diocesi di Senigallia e di Camerino, la Soprintendenza di Urbino, la Pro Loco di Arcevia e il Comitato di Avacelli.