Lo stato in cui versano le strade è tale da mettere a rischio la sicurezza. A lanciare l’allarme è Confartigianato Imprese Ancona – Pesaro e Urbino che evidenzia come la problematica sia evidente sul territorio comunale di Ancona e soprattutto su alcune arterie molto trafficate anche dai mezzi pesanti.
“Solo nell’ultimo mese sono aumentati del 100% gli automobilisti soccorsi dagli autoriparatori per sostituire gomme e cerchioni rotti”, afferma Paolo Longhi, presidente dell’Area territoriale di Ancona di Confartigianato Imprese Ancona – Pesaro e Urbino. “La situazione è molto seria. Da una parte ci sono automobilisti e utenti esasperati che, con difficoltà, cercano di far fronte al disagio improvviso; d’altra le imprese dell’autoriparazione che faticano a lavorare con un numero così alto di auto danneggiate. Oltre a questo si pone con forza il problema della sicurezza delle strade su cui transitano anche motocicli e biciclette”.
Tra le strade dove si registrano più problemi quelle che attraversano la zona Baraccola, via Albertini, via Conca, via Vecchia del Pinocchio, tutte vie d’accesso alla città di Ancona.
Problematica anche la situazione di via Einaudi, strada d’ingresso al porto dorico, percorsa quotidianamente da centinaia di mezzi pesanti.
“Via Einaudi è un’arteria di transito obbligatoria e necessita quanto prima di interventi, così come è stato fatto per via Enrico Mattei”, spiega Longhi. “Su questa strada si pone poi un’altra questione, quella che riguarda la sosta lunga dei mezzi pesanti che rende difficoltoso il transito ad altri mezzi e il lavoro di chi ha necessità di fermarsi per attività di carico/scarico. Chiediamo pertanto un confronto per definire le priorità sulle quali intervenire a tutela della sicurezza di chi viaggia sulle strade”.
C’è poi il tema delle imprese che vivono e investono in questi territori e che ricevono clienti che, per raggiungerle, sono costretti a mettere a repentaglio i propri mezzi.
“La competitività sul mercato”, dichiara Luca Casagrande, responsabile territoriale di Ancona, “non si gioca più solo sulle infrastrutture immateriali come fibra, reti e cloud, ma su tanti altri fattori che possono incentivare o demotivare il cliente ad avvicinarsi alle nostre realtà territoriali. Non si può prescindere dal pretendere un contesto di accessibilità, pulizia e livello di accoglienza migliore”.
“Su questo tema le imprese chiedono attenzione”, prosegue Casagrande, “è necessario continuare a sollecitare l’amministrazione comunale nel fare uno sforzo ulteriore in termini di bilancio, utile non solo alla salvaguardia e sopravvivenza delle aziende, ma alla collettività e cittadinanza tutta”.