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Coronavirus, aziende moda in campo per le mascherine

Confartigianato Moda – dichiara il Presidente David Coppari – ha verificato che numerose aziende strutturate hanno già avviato la produzione di mascherine ed altre si stanno ancora organizzando; numerose con una produzione propria, altre quali terzisti o partner di aziende capogruppo. Entrare in questo settore però significa anche conseguire la certificazione del ISS – Istituto Superiore della Sanità – percorso non facile nonostante il DL Cura Italia abbia semplificato e velocizzato le procedure. Confartigianato Moda ha chiesto ed ottenuto chiarimenti immediati e per mettere nella condizioni gli imprenditori di operare nella massima trasparenza e legalità, tanto che è possibile produrre mascherine “non sanitarie” che hanno le caratteristiche di protezione. Questo pronunciamento è stato effettuato dal Ministero della Salute con una specifica circolare del 18 marzo che chiarisce le novità contenute nell’artic. 16 comma 2 del DL 17 marzo 2020. La disposizione consente a tutti gli individui di utilizzare a scopo precauzionale, mascherine filtranti che per la loro destinazione non si configurano né come DM e né come DPI. A tali prodotti non si applicano le procedure valutative di cui agli articoli 15 del DL 17.3.2020 n. 18. E’ una risposta importante quella delle imprese del comparto moda che permette di avere mascherine facciali protettive anche se non certificate, ma realizzate secondo i crismi e con tessuti adeguati,in alcuni casi migliori di quelle certificate importate dalla Cina. In questo contesto – affermail Presidente di Confartigianato Graziano Sabbatini – le imprese stanno facendo un grande sforzo per aiutare la popolazione a tutelare la propria salute , consentendo nel contempo alle migliaia di dipendenti di questo comparto di continuare a lavorare, garantendo quindi il posto di lavoro.  Da noi per ora si sono