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PD Marche, Stati Generali a Pesaro su cultura e turismo

Comi

PESARO URBINO 25 GIU.  Le Marche viste sotto la lente della cultura e del turismo. È stato un lavoro di approfondimento e di analisi quello compiuto con gli stati generali dedicati proprio a questi due grandi temi, organizzati dal Pd Marche e tenutisi ieri (venerdì 23 giugno) a Palazzo Ducale di Urbino. Un’occasione per approfondire, con tavoli di lavoro tematici, le esigenze, le criticità e le potenzialità della nostra regione, guardando a nuovi modelli di sviluppo, in dialogo costante anche con il Governo nazionale, presente all’iniziativa con il Sottosegretario ai Beni Culturali e al Turismo, Ilaria Borletti Buitoni.

“Esiste un’Italia, che tutti conoscono, delle grandi città, delle grandi mete turistiche. Poi ci sono le Marche, quelle che non ti immagini, quelle da scoprire e riscoprire. E siamo lieti di organizzare questi Stati Generali nella culla del Rinascimento marchigiano, ad Urbino, a due giorni dalla presentazione nazionale a Roma, alla presenza del Ministro Franceschini, del Piano nazionale strategico del Turismo 2017-2022, in radicale discontinuità con il passato”, ha esordito il segretario regionale del Pd Marche, Francesco Comi. “Per l’Italia, così come per le Marche – ha proseguito – Turismo e Cultura vanno di pari passo e consentono, insieme, di promuovere il nostro territorio in Italia, in Europa e nel mondo, specialmente in una fase in cui ricostruire l’immagine diventa questione di sopravvivenza”.

“I tragici eventi sismici infatti – ha evidenziato Comi – hanno avuto effetti negativi anche su cultura e turismo. La ricostruzione della nostra Regione quindi deve passare necessariamente per il rapido ripristino della attività imprenditoriali di questi settori, che sono il secondo asse di sviluppo economico della nostra Regione, dopo le Attività Produttive, in quanto creano lavoro, crescita economica, ricchezza. Le regioni – ha aggiunto – hanno in queste materie competenze fondamentali e devono pertanto agire in squadra con Stato e Comuni, sindaci, territori e operatori del privato. Nelle Marche più che mai, considerando che si tratta di un territorio colpito e ferito. Dobbiamo cercare di costruire un brand Marche, superando anche problemi irrisolti, come la scarsa digitalizzazione, che rappresenta un limite per le strutture ricettive. Brand Marche che va realizzato anche ispirandosi al Programma nazionale “Vivere all’italiana”, tenendo conto delle peculiarità del nostro tessuto produttivo, proponendo, ad esempio, percorsi di turismo industriale. Per fare questo occorre curare la pianificazione delle attività di imprenditoria nei settori del turismo e cultura con riguardo all’innovazione ed alla sharing economy e il PD si impegnerà a farlo anche per trovare nuova occupazione a giovani e donne legate al mondo delle start up”.

Il Sottosegretario Ilaria Borletti Buitoni ha elogiato le bellezze e le caratteristiche marchigiane, esaltandone le potenzialità. “Abbiamo capito in ritardo che dovevamo lanciare un turismo diffuso, che non tocca solo Venezia, Firenze o Roma, ma che approfitta delle particolarità di un paese, delle città costruite su cardo e decumano, che possono essere oggetto di un’offerta culturale ampia, diversa da altri stati”, ha premesso il Sottosegretario. “Per fortuna – ha proseguito – nonostante sia arrivata tardi questa consapevolezza, c’è stata un’inversione di tendenza: dopo tanti anni di diminuzione di fondi, il Ministero dei Beni Culturali è stato dotato di più risorse”.

“È stato citato il Programma strategico del Turismo presentato a Roma, che privilegia anche lo sviluppo di un turismo diffuso, con cammini, piste ciclabili, ferrovie abbandonate. Tutto quello che porta alla scoperta di un paese”, ha detto ancora Borletti Buitoni. “Dobbiamo lavorare, compresi i grandi operatori turistici, per spingere l’industria turistica verso l’Italia non conosciuta, verso l’Italia dei teatri marchigiani, piccoli, grandi e straordinari, vocazione unica di questa regione. Dobbiamo favorire l’industria creativa, le nuove produzioni, da parte delle comunità che offrono teatri, spettacoli dal vivo, per far lavorare e vivere quelle stesse comunità. Le Marche possono essere un laboratorio, gli elementi ci sono tutti. Ma la prima cosa è scegliere di andare in questa direzione. Deve essere una scelta: lavorare insieme per il riscatto di questo Paese, inaugurare un nuovo corso, solido, faticoso, ma che alimenti il desiderio del mondo di tornare in Italia”.

Anche il segretario provinciale del Pd di Pesaro Urbino, Giovanni Gostoli, ha fatto leva sulle potenzialità marchigiane. “Le Marche – ha detto – sono uno straordinario generatore di cultura, ogni provincia ha le sue peculiarità, ma si sente l’esigenza di creare un brand. Serve una pianificazione strategica, anche mettendo in rete nostre eccellenze: nel tempo della globalizzazione farsi conoscere è rappresentato dall’identità culturale, dalle nostre unicità, anche agroalimentari. Per fare ciò c’è bisogno di un protagonismo della Regione, ma anche delle realtà locali. Rafforzando così ancora di più l’impegno perché questa fase post-terremoto sia una fase di ricostruzione e rigenerazione. Vogliamo riportare al centro l’economia della cultura e per farlo serve l’impegno non solo delle istituzioni, ma anche del partito, con tutte le capacità del territorio. Fare sistema tra Regione, Enti Locali e Stato è sinonimo di rigenerazione e ripresa per le Marche, perché cultura e bellezza del nostro territorio possono davvero salvare la nostra regione”.

A fare gli onori di casa, il segretario del Pd di Urbino, Federico Scaramucci. “Tutti sanno che il 2017 è l’anno d’oro del turismo in Italia, con oltre tre milioni di posti di lavoro. Ad Urbino purtroppo l’occupazione legata a questo settore è ancora troppo poca. Credo che le imprese debbano essere affiancate negli investimenti; oggi abbiamo raggiunto già il turismo 4.0, come il progetto Industria 4.0, però manca integrazione tra servizi e turismo. Attraverso la tutela, la valorizzazione, la promozione e la conoscenza del patrimonio culturale ci saranno molte risorse e non possiamo perdere questa occasione, anche per poter riqualificare i luoghi della cultura, come la Casa di Raffaello”. Con un auspicio: “Che Urbino possa riprendere il progetto di Urbino 2019 – che l’ha vista sconfitta – per diventare Capitale Europea dei giovani o capitale italiana della cultura”.

Grande la partecipazione anche a questi stati generali dedicati a Cultura e Turismo, che hanno visto la partecipazione di parlamentari marchigiani Pd, consiglieri regionali, amministratori, operatori di settore, esponenti Pd e comuni cittadini.