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QUINTO STATO, LUNEDI’ AD ANCONA DIBATTITO SULLE BIBLIOTECHE MARCHIGIANE

quinto statoANCONA 14 FEB.  L’Associazione Italiana Biblioteche – sezione Marche organizza lunedì 17 Febbraio ad Ancona, presso la Biblioteca Comunale Benincasa, in Via Bernabei 32, dalle ore 16.00 alle 18.30, un dibattito sulla condizione del lavoro nelle biblioteche marchigiane di ogni tipologia ed ente di appartenenza in occasione della presentazione del libro “Il Quinto Stato. Perché il lavoro indipendente è il nostro futuro. Precari, autonomi, free lance per una nuova società” di Giuseppe Allegri e Roberto Ciccarelli, Editore Ponte alle Grazie, 2013. Interverranno gli autori e Simona Ricci, Segretaria provinciale della Cgil di Pesaro e Urbino.

 

Giuseppe Allegri, ricercatore, docente e formatore free lance in ambito giuridico-politico, ha scritto “La furia dei cervelli” (con Roberto Ciccarelli, 2011). Ha curato il volume di Antonio Negri “Dentro/contro il diritto sovrano” (2010) e “Democrazia e controllo pubblico dalla prima modernità al Web” (2012).

Roberto Ciccarelli, filosofo, blogger e giornalista, scrive per Il manifesto. Ha pubblicato, tra l’altro, “La furia dei cervelli” (con Giuseppe Allegri, 2011), “2035. Fuga dal precariato” (2011), e “Immanenza. Filosofia, diritto e politica della vita dal XIX al XX secolo” (2009). Entrambi sono tra i redattori del blog: furiacervelli.blogspot.it.

Che cos’è il Quinto Stato? Il Quinto Stato è una condizione sociale che si è affermata nelle vecchie e nelle nuove professioni, dagli avvocati agli architetti, dai ricercatori ai consulenti, dai grafici agli esperti di marketing, e in tutte le attività non subordinate, precarie ed intermittenti. Nel Quinto Stato potrebbe rispecchiarsi chi conduce un’auto-impresa o esercita il lavoro autonomo nell’ambito delle relazioni organizzative e dei beni immateriali, i dipendenti ed i precari della pubblica amministrazione, dei servizi, della cultura e dell’informazione, del commercio, della logistica o dell’industria manifatturiera. Senza dimenticare che ci sono anche gli stagisti, gli apprendisti, i tirocinanti, molti dei quali sono diplomati o laureati. E poi c’è chi lavora nelle cooperative, con la partita IVA o con uno dei quarantasei contratti “atipici” esistenti in Italia.

Nel libro “Il Quinto Stato. Perché il lavoro indipendente è il nostro futuro. Precari, autonomi, free lance per una nuova società”, affilato dal punto di vista teorico e ricco di dati e testimonianze, Allegri e Ciccarelli mostrano in quali modi il Quinto Stato sta già promuovendo l’autotutela, la cooperazione tra lavoratori indipendenti e cittadini, l’economia della condivisione. Il Quinto Stato sopravvivrà alla crisi, questa la convinzione degli autori: e lo farà in un modo capace di mutare per sempre la nostra concezione di lavoro, di accesso ai diritti, di partecipazione politica. Il Quinto Stato è dunque il “romanzo di formazione” di una nuova e ancora inesplorata composizione sociale. A chi desidera creare un’alternativa all’antico regime delle politiche di austerità spetta la responsabilità di scriverne la storia: perché, affermano gli autori, “Il Quinto Stato sarà tutto o non sarà”.