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UIL: LE MARCHE SONO AI PRIMI POSTI PER SOFFERENZA OCCUPAZIONALE

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Foto di repertorio

cgil_cisl_uil_bandiereANCONA 2 OTT. Nelle Marche crescono la sofferenza occupazionale e quella delle attività produttive, con la conseguenza di una sensibile diminuzione dei redditi e la regione è l’unica del centro Italia a collocarsi al di sopra della media nazionale in compagnia delle otto regioni meridionali. E’ quanto emerge dallo studio effettuato dalla Uil che ha fotografato la situazione 2013 in relazione all’andamento dell’occupazione dal 2008.

 

“E’ un dato che conferma la necessità di interventi urgenti per favorire l’occupazione – sottolinea Graziano Fioretti, segretario generale Uil Marche – tanto più in una regione che nonostante abbia accusato la crisi con un po’ di ritardo grazie all’iniziale tenuta del suo modello produttivo, ora sta raggiungendo i livelli di allarme delle regioni meridionali, dove la disoccupazione è un fatto purtroppo endemico. Grazie agli accordi che come segreteria regionale di Uil insieme a Cgil e Cisl abbiamo fatto con la Giunta regionale per tutelare quei lavoratori e quelle famiglie colpite dalla perdita del lavoro o dalla riduzione del reddito a causa di cassa integrazione o mobilità, sicuramente si è riusciti ad arginare gli effetti della crisi. Ma ciò che non è più rinviabile è creare lavoro, stimolando le produzioni interne attraverso l’aumento dei consumi. E non si può continuare ad ignorare il fatto che per aumentare i consumi, la leva principale è e resta quella della diminuzione delle tasse, a partire da quelle locali. Dal territorio e dalle sue istituzioni, inoltre – conclude Fioretti – dovranno attivarsi interventi determinanti per il recupero delle risorse necessarie alla diminuzione della pressione fiscale, attraverso il taglio sostanziale della spesa pubblica, grazie ad una forte riduzione delle stazioni di appalto e delle società a partecipazione pubblica, molte delle quali sono in perdita.”

 

L’indice per valutare la sofferenza occupazionale e lavorativa è stato costruito prendendo  come riferimento il tasso percentuale di 3 indicatori: il mercato del lavoro, gli ammortizzatori sociali e il reddito medio dichiarato da lavoro dipendentee assimilato. In particolaresono nove le regioni che presentano un tasso di sofferenza sopra la media nazionale: alle otto regioni del Mezzogiorno si aggiungono, al 9° posto, le Marche, con 3,4 punti percentuali sopra la media. Mentre tra le 46 Province con una sofferenza lavorativa al di sopra della media nazionale, compaiono anche Ascoli Piceno, Ancona e Macerata, anche se quella di Pesaro e Urbino è appena al di sotto di due punti percentuali.

 

Le Marche salgono addirittura al quarto posto, dopo Basilicata, Abruzzo e Molise, se si considera l’indice di sofferenza delle attività produttive che considera il ricorso agli ammortizzatori sociali, con un tasso che si attesta su 32 punti percentuali superiori alla media nazionale. Largamente al di sopra della media nazionale tutte le province marchigiane, con quella di Ancona che si colloca all’11° posto con un tasso che supera la media nazionale di 54,4 punti percentuali. In forte sofferenza anche i redditi da lavoro dipendente e assimilati: in questo caso l’indice regionale supera di 9,1 punti percentuali la media nazionale.