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Pamela è morta per delle coltellate, non per overdose

Pamela Mastropietro

Pamela Mastropietro, la 18enne trovata a fatta a pezzi e ritrovata in due trolley, il 31 gennaio scorso a Pollenza, non è morta per overdose.

Secondo le relazioni preliminari dell’anatomo patologo Mariano Cingolani e del tossicologo Rino Froldi che sono state depositate, la morte della ragazza sarebbe avvenuta in seguito a due coltellate inferte alla base del torace con una lama che ha raggiunto il fegato.

Prima però è stata colpita alla testa con un oggetto contundente o è caduta su un oggetto mentre era intorpidita dall’assunzione di eroina.

Nel corpo della giovane, infatti, sono state rinvenute tracce di morfina, segno che la 18enne ha assunto eroina, ma in caso di overdose, secondo il perito della Procura, lo stupefacente si sarebbe concentrato nella parte del corpo in cui è avvenuta l’assunzione.

Per questa vicenda sono indagati quattro nigeriani: il 29enne Innocent Oseghale, che abitava nell’appartamento di via Spalato dove è stata uccisa Pamela ed è accusato di omicidio, vilipendio, distruzione e occultamento di cadavere; Desmond Lucky, 22 anni, accusato della cessione dell’eroina dallo stesso Oseghale e Lucky Awelima, 27 anni, fermato alla stazione di Milano mentre stava andando in Svizzera anche lui in carcere con l’accusa di concorso in omicidio volontario.

Ora saranno decisivi i risultati degli esami del Ris dei carabinieri sulle impronte trovate nella casa e sugli indumenti, oltre alla tracciatura precisa dei cellulari.

Intanto Desmond Lucky e Awelima hanno chiesto, tramite i propri legali, la scarcerazione al tribunale del Riesame e si dicono estranei ai fatti.