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Casa fantasma per i giovani progetto Erasmus. La Polizia individua i responsabili

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Polizia (foto d'archivio)

Alcuni insegnanti avevano organizzato la permanenza a Senigallia per un periodo di tre mesi, nell’ambito del progetto Erasmus, affittando un appartamento ma poi hanno scoperto trattarsi di una truffa.
Tutto ha avuto inizio nel mese di febbraio allorchè presso gli Uffici del Commissariato di P.S. di Senigallia giungeva una mail da parte di una insegnante di un istituto superiore spagnolo che raccontava di aver organizzato un viaggio nell’ambito del progetto per studenti consistente in un periodo di stage aziendale della durata di tre mesi a Senigallia.
L’insegnante prendeva contatti, tramite un sito internet, per l’affitto di un appartamento ove alloggiare gli studenti durante la permanenza. Ne individuava uno, sito nella zona del lungomare Alighieri, al prezzo di circa 3000 euro mensili. A quel punto, l’insegnante prendeva contatti telefonici con una signora la quale confermava la disponibilità dell’appartamento per il periodo richiesto e chiedeva, a titolo di caparra, la cifra di circa 1000 euro che la scuola inviava.
Dopo pochi giorni dal versamento, l’insegnante provava a ricontattare l’affittuaria, cui aveva effettuato il versamento, ma invano. I tentativi proseguivano nei successivi giorni ma senza alcun esito. Pertanto l’insegnante contattava un collega, referente del progetto su Senigallia, al quale chiedeva informazioni e comprendeva di esser caduta in una truffa.
Quando nel mese di marzo il gruppo di studenti ed insegnanti si recavano a Senigallia, l’insegnante che aveva tenuto i contatti per l’appartamento si presentava in Commissariato di Polizia per sporgere querela per l’accaduto, portando tutta la documentazione
Sulla base del racconto e di quanto denunciato, gli agenti avviavano le indagini che consentivano di risalire agli autori della truffa.
In particolare veniva individuato il soggetto intestatario dell’utenza telefonica utilizzata per i contatti- che risultava essere un 40enne lombardo con numerosi precedenti per reati della medesima specie. Inoltre i poliziotti effettuavano le verifiche sui beneficiari della somma versata a titolo di caparra che risultava esser stata incassata da un uomo 50enne, originario del Veneto, anch’egli con diversi precedenti.
Alla luce di quanto accertato gli agenti provvedevano a deferire i due soggetti all’autorità giudiziaria per il reato di truffa.
Nella circostanza descritta, gli insegnanti giunti a Senigallia, per il citato progetto Erasmus, dopo aver sporto querela negli uffici del Commissariato di Polizia, ringraziavano gli agenti che, fin dalla ricezione della prima e-mail, hanno effettuato i primi riscontri da cui è emersa l’esistenza della truffa e si sono, inoltre, prodigati per trovare delle soluzioni alternative per assicurare agli studenti lo svolgimento dello stage aziendale