Home Economia Economia Ancona

Coronavirus: chiusura spontanea piccole imprese da lunedì

industria
Lavoratori

Marco Pierpaoli segretario di Confartigianato Imprese Ancona – Pesaro e Urbino sottolinea le crescenti difficoltà del sistema produttivo anconetano, pesarese e marchigiano sia per l’aumento delle persone contagiate che per la necessità di rimanere nelle proprie abitazioni. Il commercio e parte dell’artigianato dei servizi, sono stati chiusi con il recente DPCM, per le aziende che sono chiamate a svolgere i propri servizi o produzioni verso la comunità le difficoltà sono crescenti dato che non ci sono più clienti e quindi rimanere aperti è una perdita costante.

Infatti nonostante gli imprenditori si sono dotati dei kit necessari per garantire la sicurezza, tra l’altro sempre più introvabili, cosi come hanno messo in campo le norme dettate dal Servizio Sanitario prevedendo anche l’ingresso contingentato nei locali, la distanza minima di 1 mt dei lavoratori e dei clienti, le difficoltà come detto sono esponenziali.
In questo contesto da una stima di Confartigianato, i servizi come le lavanderie, per il 50/60% da lunedì chiuderanno i battenti o osserveranno un orario limitato, gli autoriparatori circa il 50% chiuderanno o osserveranno solo servizi di pronto intervento ad eccezione dei centri di revisione che devono garantire le revisioni auto in quanto operano su autorizzazione del Ministero dei Trasporti, gli impiantisti avranno una riduzione del 40% in generale mentre saranno tenuti alla manutenzione obbligatorio per le caldaie (per le quali si è in attesa di un provvedimento di proroga della Regione Marche) o gli ascensoristi, mentre nell’edilizia e sistema casa si avrà una riduzione con minore impatto ma comunque marcata.

Nel Trasporto persone le cose vanno peggio, il crollo del lavoro è già avvenuto, da alcune settimane tanto che i bus turistici sono fermi, cosi come i noleggi con conducente ed il servizio taxi, si è drasticamente fermato e si sta tentando di garantire le principali piazze, in particolare delle stazioni, degli ospedali, dell’aeroporto.
Inoltre preoccupazioni esistono anche nel trasporto merci, anche qui calo delle commesse derivante da quanti lavorano nei porti le cui merci calano a vista d’occhio e per le chiusure anticipate degli autogrill alle ore 18; autisti o padroncini che sono fuori per diversi giorni, non trovano servizi igienici, punti di ristoro ed aziende committenti che per eccesso di prudenza non fanno scendere i conducenti dal camion  e non ti fanno accedere ai servizi ed alle mense, trattati da untori. Una condizione umana questa incredibile ed assurda quando questo settore tiene aperta l’Italia a fa funzionare le fabbriche salvaguardando il lavoro.                                              Per quanto riguarda la manifattura, meccanica, moda, legno… settori strategici per la ns economia, questi comparti stanno registrando difficoltà per le disdetta delle commesse, per mancanza di materie prime ed in alcuni casi per carenza di personale preoccupato per l’espandersi del coronavirus.
In sostanza una brusca frenata per le attività, che già hanno visto un significativo calo di lavoro, ma che per l’imperversare della pandemia sta subendo danni ingenti, pertanto auspichiamo che il DL che il Governo sta approvando contenga misure concrete per rinviare tutte le scadenze, sostenere le imprese e rilanciare l’economia. Ciò è assolutamente necessario onde evitare che passata questo periodo difficile le imprese si trovino con la possibilità di lavorare ma senza commesse.