La pandemia ha colpito diversi settori, alcuni più di altri. Secondo i dati di TrendMarche nel sistema moda regionale la diminuzione dei ricavi è stata particolarmente marcata nel corso del 2020. Tra le specializzazioni del settore, chi se l’è passata peggio è stato l’abbigliamento, con una flessione del 28,8%, seguito dal tessile (-12,7%) e dalle pelli-calzature (-9,0%).
In questo contesto il decreto del Mise che prevede un credito d’imposta del 30% sulle rimanenze dei prodotti in magazzino, aumentate a causa dell’emergenza Covid, allo scopo di contenere gli effetti negativi della pandemia, viene percepito dalle imprese come una boccata d’ossigeno. Per l’incentivo sono stati messi a disposizione dal decreto “Sostegni bis” 95 milioni per il 2021 e 150 milioni per il 2022.
“Accogliamo con favore il decreto sul credito d’imposta sulle rimanenze di magazzino – commenta Tommaso Bilancioni, presidente CNA Federmoda Ancona settore confezioni abbigliamento-. Pur non essendo risolutivo, è comunque un provvedimento che tende la mano ad un settore, quello della moda, messo a dura prova dalla crisi economica prima e da quella pandemica poi.”
Il credito d’imposta diventerà operativo con un prossimo provvedimento dell’Agenzia delle Entrate che definirà i termini e le modalità per usufruire dell’agevolazione.