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Edilizia Post Sisma, boom di richieste per la ricostruzione

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Le domande di contributo per la riparazione o la ricostruzione degli edifici danneggiati dal sisma sono cresciute nel 2020 del 62% rispetto all’anno precedente, passando da 12.063 a fine 2019 alle 19.568 di fine dicembre. E’ quanto si apprende dal report “La ricostruzione dell’Italia Centrale nel 2020” del commissario straordinario Giovanni Legnini.

Subito dopo il sisma – si legge nel documento – sono stati censiti circa 80 mila immobili inagibili, 30 mila con danni lievi e 50 mila con danni gravi, ma “in base alle esperienze passate non tutti saranno oggetto di ricostruzione: realisticamente le domande pervenute fin qui rappresentano circa un terzo di quelle potenzialmente attese”, spiega il commissario.
I contributi richiesti dai cittadini per riparare o ricostruire le case colpite dal sisma ammontano a 5,6 miliardi di euro. Le istanze accolte sono state 6.946, con il riconoscimento di un contributo di circa 1,6 miliardi di euro, mentre le somme erogate effettivamente sulla base dello stato di avanzamento dei lavori sono pari a oltre 700 milioni di euro.

Nel solo 2020 le somme erogate sono state pari a 406 milioni, più di quanto erogato nei tre anni precedenti.

Lo scorso anno gli interventi portati a termine sono stati circa 1.700. Dall’avvio della ricostruzione gli edifici riparati o ricostruiti con i contributi, e dunque le famiglie che hanno già fatto rientro a casa, sono oltre 4 mila. Di questi, gli interventi per i quali sono stati effettuati gli ultimi pagamenti alle imprese costruttrici sono 3.694, mentre i cantieri aperti per la ricostruzione privata a fine anno erano 3.248: circa 2 mila nelle Marche, la regione che ha subito la maggior percentuale dei danni, quasi 600 in Umbria, oltre 300 nel Lazio e in Abruzzo