ANCONA. 10 NOV. L’Italia è un paese che sta attraversando una delle crisi economiche più gravi della sua storia contemporanea. Moltissimi sono i motivi di questa situazione, alcuni legati a fattori specifici della nostra economia e alcuni legati alla terribile congettura internazionale nella quale ci troviamo.
È in questa situazione che è avvenuta la legalizzazione dei casinò online, e in un certo senso tale legalizzazione ne è proprio figlia. Infatti con la crisi del debito pubblico gli stati – non solo l’Italia, ma le stesse dinamiche si sono viste in Grecia, Spagna ecc – hanno bisogno di nuovi introiti da cui prendere il denaro per pagare i creditori, e grazie alla loro capacità di ripagare possono rifinanziarsi sul mercato vendendo titoli. Con la legalizzazione il gioco d’azzardo è stato reso non solo legale, ma anche tassabile.
I maggiori casino online legali pagano grosse quantità di denaro allo stato italiano, e questo è un bel vantaggio. In ultima analisi, si potrebbe dire, sono gli utenti a pagare e quindi le tasse sul gioco nei casino aams potrebbe essere un modo ulteriore per tassare i cittadini. Però il gioco d’azzardo è qualcosa di superfluo, e le tasse su di esso sono molto più accettabili di quelle sulla casa o sui consumi di beni di prima necessità.
Il gioco d’azzardo sta avendo un ruolo economico di un certo rilievo in questa crisi, un ruolo collegato agli introiti derivati dalle tasse ma anche collegato all’aumento dei posti di lavoro. I casinò italiani infatti hanno personale italiano, almeno in parte, anche se hanno sedi all’estero. Le ricadute occupazionali possono non essere importanti, ma comunque ci sono e considerando l’indotto (le attività promozionali per esempio, o le persone impiegate negli eventi organizzati o sponsorizzati dai casinò) si vedrà che le cifre non sono affatto così basse.
