ANCONA 7 OTT. È riuscita l’esercitazione di protezione civile che, sabato scorso, ha interessato il Centro di riabilitazione della Lega del Filo d’Oro, riconosciuta come “Unità speciale per sordociechi e pluriminorati psicosensoriali”, nella frazione di Santo Stefano di Osimo. La struttura (prima sede storica del Centro di riabilitazione, istituito nel 1967) ospita utenti provenienti da tutte le regioni italiane. Eroga servizi sanitari e educativo-riabilitativi personalizzati per bambini e giovani adulti. L’evento simulato ha previsto lo scenario di un terremoto, a seguito del quale il responsabile dell’emergenza del Centro di riabilitazione ha dato il via alla fase di evacuazione, che nella struttura principale ha coinvolto 100 persone (35 utenti e 65 lavoratori di turno), mentre nelle altre due strutture distaccate 25 persone, tra utenti e dipendenti. Le attività di soccorso, attuate durante l’esercitazione, saranno, a breve, oggetto di una valutazione più approfondita, per aggiornare la pianificazione interna dell’Istituto e il Piano di emergenza del Comune di Osimo, relativamente alla verifica della efficacia del primo intervento e dell’integrazione tra operatori e soccorritori esterni, proprio in relazione alle peculiarità dell’attività svolta dalla Lega del Filo d’oro (sistemi di allerta, utilizzo di attrezzature e misure tecniche necessarie al primo soccorso, ruoli e figure di coordinamento). All’esercitazione hanno partecipato i referenti dell’Istituto e della Protezione civile regionale, che ha curato, in particolare la comunicazione radio sul posto. Il Comune ha simulato l’attivazione del proprio Coc (Centro operativo comunale), intervenendo con funzionari, Polizia municipale e volontari del Gruppo comunale di Protezione civile locale, in particolare per la gestione della viabilità a seguito dell’evento sismico simulato e per l’accoglienza degli utenti dell’Istituto in strutture di ricovero individuate sul territorio comunale. Sono intervenuti anche il distaccamento dei Vigili del Fuoco di Osimo (che ha impegnato quattro mezzi del nucleo Saf – Speleo alpinistica e fluviale), la Centrale operativa del 118 di Ancona e dell’Area vasta 2 dell’Asur (in particolare hanno simulato la stabilizzazione e ospedalizzazione di 3 pazienti con codici verde e giallo), il Comitato locale della Croce rossa italiana, osservatori del sistema della protezione civile e una dottoranda della Politecnica delle Marche che sta lavorando sulle tematiche della “disabilità ed emergenza”.