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MARCHE. SPESE E LEGGE DI STABILITA’

Province Marche

province_marcheANCONA 7 NOV. La spesa pubblica italiana è rappresentata per quasi il 70% da spesa centrale, comprese le prestazioni sociali e gli interessi sul debito. Le Province rappresentano l’1,25% della spesa pubblica, i Comuni il 9,54% mentre le Regioni, compresa la spesa per la sanità, sono circa il 20%.

 

TUTTA la Pubblica Amministrazione 827.175 Incidenza percentuale

 

STATO CENTRALE * di cui prestazioni sociali 319.690 di cui interessi 78.201 572.955 69,27%
REGIONI 164.970 19,94%
PROVINCE 10.350 1,25%
COMUNI 78.900 9,54%

La Legge di stabilità assegna per il 2015 un taglio al comparto Regioni, Province, Città Metropolitane e Comuni di 6 miliardi e 200 milioni. L’incidenza maggiore del taglio sul totale della spesa è stata assegnata in capo alle Province e alle Città metropolitane.

Nel 2015 le Province potranno usare 2 miliardi per garantire i servizi essenziali a riorganizzazione delle funzioni NON ANCORA ATTUATA, dovendo quindi gestire tutti i servizi in capo all’ente al 31 dicembre 2014 e con lo stesso personale. Nel 2012 per garantire quei servizi sono stati spesi 4 miliardi 675 milioni. Nel 2015 MANCANO CIRCA 2 miliardi 700 milioni.

Le funzioni delle Province oggi.

Fino al 31 dicembre 2014 le Province sono tenute ad esercitare le funzioni assegnate dalle Leggi statali e delegate dalle Regioni:

  • TRASPORTI: Viabilità provinciale, gestione del trasporto pubblico locale provinciale.
  • AMBIENTE: difesa del suolo, organizzazione dello smaltimento rifiuti, disciplina delle acque, caccia e pesca nelle acque interne, parchi naturali, protezione naturalistica e forestazione, tutela e valorizzazione delle risorse idriche ed energetiche, Protezione Civile.
  • SCUOLA: gestione delle scuole superiori, programmazione dell’offerta formativa
  • TERRITORIO: programmazione territoriale ed urbanistica
  • SVILUPPO ECONOMICO: agricoltura, industria, commercio e artigianato
  • LAVORO: gestione dei centri per l’impiego
  • FORMAZIONE PROFESSIONALE : programmazione e gestione
  • CULTURA: Gestione biblioteche, musei e pinacoteche, valorizzazione dei beni storici, artistici e attività culturali
  • TURISMO, SPORT E TEMPO LIBERO: promozione, valorizzazione e organizzazione delle attività
  • SOCIALE: sanità, assistenza all’infanzia, disabili e altri servizi sociali
  • ASSISTENZA AI COMUNI: servizio tecnico amministrativo.

Le nuove Province.

Le funzioni da esercitare dal 1 gennaio 2015 (Legge Delrio, Legge 56/14, assegna alle Province le funzioni fondamentali):

u  AMBIENTE: Pianificazione territoriale, tutela e valorizzazione dell’ambiente;

u  TRASPORTI E VIABILITA’: Pianificazione dei trasporti, costruzione e gestione strade provinciali

u  SCUOLA: Gestione dell’edilizia scolastica e programmazione provinciale della rete scolastica

u  ASSISTENZA AI COMUNI: Assistenza tecnico amministrativa agli enti locali, raccolta ed elaborazione dati

u  PARI OPPORTUNITA’: Controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e promozione delle pari opportunità

u  D’intesa con i Comuni interessati, Stazione Unica Appaltante, monitoraggio dei servizi e organizzazione di concorsi e procedure selettive.

La Legge 56 stabilisce che debbano mantenersi in capo alle Province quelle funzioni collegate alle fondamentali e stabilisce che le altre funzioni vadano riorganizzate. Stato e Regioni sono chiamati a stabilire quali siano e a chi assegnarle ed hanno il compito di “riordinare” le funzioni delle province. La Giunta Regionale Marche sino ad oggi non ha elaborato alcuna proposta di legge regionale di riordino.

Nel 2013 la spesa complessiva delle Province, per gestione, servizi e investimenti è stata di 10 miliardi 350 milioni.

spesa corrente 2013 7.617.896.560
spesa conto capitale 2013 2.732.765.428
10.350.661.989

L’80% della spesa, 8 miliardi e 300 milioni, è stata destinata all’erogazione e gestione dei servizi assegnati alle Province dalle Leggi statali e regionali. Il 20% , due miliardi, è stata destinata al pagamento degli stipendi degli oltre 51 mila dipendenti delle Province.

spese personale 2.045.681.352
spese totali per servizi 8.304.980.636

Così la spesa delle Province marchigiane :

SPESA CORRENTE 2013 DI CUI PER PERSONALE
ANCONA 77.555.861 18.013.873
ASCOLI PICENO 47.230.335 14.626.770
FERMO 32.764.439 8.392.148
MACERATA 58.644.153 16.659.635
PESARO E URBINO 70.733.233 21.595.729

 

Se si stimano in oltre duemila i contratti a tempo determinato delle Province, nelle cinque province marchigiane si contano, fra tempi determinati e co.co.co., 184 lavoratori precari.

Chiediamo che nella Legge di Stabilità venga approvato un emendamento che nelle more del completamento della riforma di cui alla legge n.56 consenta alle province di prorogare fino al 31 dicembre 2016 i contratti di lavoro a tempo determinato per le necessità connesse alle esigenze di continuità dei servizi con una spesa che non è da considerare aggiuntiva in quanto già a carico delle province. Spesa inoltre che è da considerare essenziale per l’erogazione dei servizi ai cittadini, quali ad esempio i servizi per l’impiego.

Il mancato rinnovo dei contratti precari, oltre a comportare un ulteriore incremento della disoccupazione, inoltre non determinerebbe un risparmio poiché le province si troverebbero costrette, per garantire i servizi, a dare in appalto all’esterno funzioni oggi svolte dai precari, con un prevedibile aumento dei costi a parità di servizio erogato.

In conclusione, la Legge di Stabilità è un atto di irresponsabilità da parte del Governo. Si scarica un peso intollerabile sulle casse degli enti locali e quindi sui servizi, si è deciso di abbandonare le comunità locali al proprio destino.

L’insieme dei tagli rischia di moltiplicare le situazioni di dissesto in molti enti con conseguenze drammatiche per il personale, a cui in alcuni casi sarà difficile persino garantire gli stipendi. Con queste condizioni finanziarie si compromette fortemente il processo di riordino previsto dalla Legge Delrio.

L’8 novembre saremo unitariamente in piazza anche per fermare un’austerità ottusa che ha già prodotto un pesante indebolimento del sistema pubblico di servizi e che, in assenza di modifiche, lo metterà definitivamente in crisi.