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Montelupone e Fondazione Carima celebrano Galantara

MONTELUPONE
Bozzetti esposti

Satira e illustrazione. Le rigide fratture sociali, che dividono un’élite tiranna e fredda da un popolo che, come ‘‘l’asino’’ dell’omonima rivista, è “utile, paziente e bastonato”. È solo uno dei temi trattati nell’illustrazione della satira di Galantara, che sarà il protagonista della mostra “Satura tota nostra (sua) est” organizzata dal Comune di Montelupone e dalla Fondazione Carima, presentata questa mattina a Palazzo Ricci a Macerata. Sabato 20 novembre si svolgerà il taglio del nastro dell’esposizione con cui riaprirà la Pinacoteca Civica di uno dei borghi più belli d’Italia, per la prima volta dopo il sisma 2016 che l’aveva resa inagibile e vedrà in mostra una parte della ricchissima produzione di bozzetti di Gabriele Galantara che proprio a Montelupone ebbe i natali. Un celebre figlio di questa terra, celebrato nella sua terra, ripartendo dalla satira, il genere che l’artista sceglie per le sue illustrazioni, una forma artistica più ai margini all’epoca, rispetto alla corrispettiva forma letteraria, che però ben si presta alla rappresentazione della sua poetica.

“Ben vengano mostre come queste. Anni fa abbiamo voluto acquistare i circa 250 bozzetti di Galantara per poi concederli in comodato al Comune di Montelupone, affinché lì fossero custoditi, studiati, valorizzati – ha detto la presidente della Fondazione Carima Rosaria Ruiti del Balzo – Attraverso queste erogazioni di beni così importanti svolgiamo quello che è il ruolo primario della Fondazione. Siamo i soggetti realizzatori, insieme al Comune e questa mostra mi rende tanto contenta perché la figura di Galantara è quanto mai attuale, anche in quest’epoca in cui viviamo. Forse mancano figure del genere di cui avremmo bisogno come un occhio attento che mette in evidenza la realtà, con quell’occhio di satira che a lui apparteneva”. A sottolineare la “Forte caratterizzazione identitaria e specificità della comunità – è stato il sindaco di Montelupone Rolando Pecora, che ha spiegato – ciò sicuramente proviene dalla storia del nostro borgo, quindi anche da personaggi che l’hanno caratterizzato, come Galantara”. L’inaugurazione della mostra sarà anche la riapertura della Pinacoteca civica, inagibile dopo il 2016 a causa del sisma: “Finalmente Montelupone si riappropria di uno degli spazi adibiti alla cultura – ha voluto sottolineare l’assessore alla cultura Orietta Mogliani – e lo fa con il nostro cittadino illustre Gabriele Galantara. Il comodato d’uso dei suoi bozzetti ha arricchito il nostro Comune di un patrimonio artistico ricchissimo. Nel 2018 gli eredi della famiglia Galantara ci hanno donato anche 25 opere ed è nostra volontà che questa mostra sia la prima di una serie”.

In esposizione vi saranno 48 dei 250 bozzetti dell’artista: “È stato difficile scegliere – ha spiegato Daniel Tiberi, giovane curatore della mostra – Ho fatto una cernita cercando di raccontare la multiforme esperienza di Gabriele Galantara così da dare la riconoscenza anche alla parte artistica dell’illustratore, qualità che non sempre gli viene riconosciuta. I bozzetti già raccontano qualcosa, un vissuto del passato, ma che rimandano anche a situazioni attuali, riconoscendo la sua tendenza artistica e poetica. Un grazie enorme ai miei collaboratori: Edoardo Micozzi, curatore dei testi; Lorenzo Sigona, regia; Marco Conti; direttore fotografia e post produzione; Pietro Viconi, fonico e l’attore Fabio Tartuferi”. A chiudere la mattinata Ermenegildo Pannocchia, il consulente artistico: “La mostra dà un grande segnale che non è per dire quanto si è bravi o importanti, ma per comunicare. L’arte è un linguaggio che offre spunti di riflessione, non solo di allora, ma anche di oggi. È una mostra che cerca di dare una comunicazione diversa dell’arte, soprattutto per i giovani. Quindi il mio auspicio è che sia una tappa, l’inizio di un percorso per i giovani: sono una risorsa e una ricchezza”.