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Visita psicologica a poliziotto, Siulp: concesso l’accesso agli atti

Anziana telefona alla Polizia per ricevere conforto e lo trova
Polizia (Foto d'archivio)

Ancona – Ciò che ritenevamo una “brutta” storia di gestione del personale occorsa nella Pubblica Amministrazione, finita al vaglio del Capo della Polizia, si è conclusa con il “ravvedimento operoso” del Questore di Ancona che ha deciso di non attendere la pronuncia, prevista per il 2 febbraio p.v., della Commissione Accesso Atti istituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri a cui il collega aveva proposto ricorso contro il diniego all’accesso, ma di annullare, in autotutela, il decreto di diniego e di concedere tutti gli atti richiesti. Così facendo, anche se in modo tardivo e con un evitabile esposizione mediatica della Polizia di Stato, il Questore ha confermato che le rivendicazioni del Siulp erano fondate ed il collega potrà finalmente sapere “il perché” ha subito un percorso così invasivo della persona come quello di essere sottoposto a visita dallo psicologo, fino ad ora precluso. Così in una nota Alessandro Bufarini, Segretario Geneale Provinciale Siulp commenta la decisone del Questore. Stiamo valutando, continua Bufarini, con il nostro studio legale, la fattibilità di ulteriori azioni perché dopo aver letto i documenti forniti, siamo ancora più convinti che non vi erano i presupposti per l’attivazione dell’iter sanitario, effettuato peraltro senza il rispetto delle procedure e della privacy, ma, soprattutto, senza una “vera” causa scatenante, in cui alcuni fatti segnalati sono vecchi di anni e per tali motivi non posso entrare ulteriormente nel merito della questione.

Ringraziamo l’Amministrazione centrale e il Segretario Generale Nazionale Siulp Felice Romano per l’attenzione sulla vicenda e la vicinanza dimostrata al collega.
Stiamo affrontando un momento estremamente delicato del sistema sicurezza stressato da una carenza di organico e vivendo un percorso degenerativo della credibilità e dell’autorevolezza delle Istituzioni, in cui l’impunità sta prevalendo. Ecco perché, il rispetto delle regole deve partire necessariamente dal nostro interno ed, ora più che mai, la gestione del personale rappresenta un momento fondamentale di attenzione alle difficoltà. Proprio per questo, siamo molto critici sull’operato del Questore per l’atteggiamento, le determinazioni assunte e la mancata trasparenza durante tutta la vicenda, soprattutto perché è stata trattata, inspiegabilmente, dal punto di vista sanitario. Una domanda tra tante … se il collega non avesse avuto un carattere forte ed un Sindacato altrettanto capace, il rischio in cui si poteva incorrere era quello di “distruggere” una persona e non di aiutarla. 37 anni di servizio senza mai una sanzione disciplinare, effettuati prioritariamente in attività di polizia giudiziaria, non possono rimanere solo un numero ma devono trovare il giusto riconoscimento dell’Amministrazione. Su tutta la vicenda ci aspettiamo una seria riflessione a livello ministeriale.

IL SEGRETARIO GENERALE PROVINCIALE SIULP
Alessandro BUFARINI