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Lezioni di Himalayan. Un evento ad Urbino targato Royal Enfield

Lezioni di Himalayan. Un evento ad Urbino targato Royal Enfield
Royal Enfield Himalayan

Un’avventura dedicata agli appassionati dell’ Himalayan targata India

Una due giorni nelle Marche nel segno della entrofuoristrada di Chennai. Nata dall’idea di Simona Nassi, nota nell’ambiente delle due ruote con il nickname “Spina”, che ha organizzato un evento dedicato agli appassionati della versatile Himalayan targata India.

Una manifestazione che si è svolta nella splendida cornice del resort Corte della Miniera, stupendo contesto marchigiano.

L’evento a due ruote riservato ai possessori di Himalayan parte il venerdì sera con l’incontro dei partecipanti nel cuore del Montefeltro. Tra le dolci colline del Centro Italia, dove la cena si svolge in allegria e leggerezza in tipico stile himalayano.

Gente dal nord e dal sud, con una stupenda rappresentanza per ogni area nazionale, nel segno di amicizia e passione.

Lezioni di Himalayan. Un evento ad Urbino targato Royal Enfield
Lezioni di Himalayan. Un evento ad Urbino targato Royal Enfield

La mattina successiva si parte subito con le vere e proprie lezioni, dove un gruppo interessato si riunisce sotto la torre dell’antica miniera di zolfo per ascoltare le parole di Pablo Di Sebastiano, titolare di “Moto Carronas”. Pablo, dopo anni di attività su tutti i circuiti mondiali, si è innamorato di questo modello ed ha sviluppato una serie di accessori e parti speciali dedicati solo a lei.

Il pubblico attento ha ascoltato le sue parole sulla manutenzione ordinaria e sul qualche accorgimento per migliorare l’uso della moto.

A seguire, un’altra docente d’eccezione ha sviluppato la parte teorica della guida in fuoristrada: Enrica Perego, campionessa di enduro e grande viaggiatrice che ha scelto per i propri clienti proprio la Himalayan (https://www.sudestraid.com/). Dopo la teoria, il gruppo è salito in sella ed è partito alla volta delle splendide strade sterrate del comprensorio. Qui Enrica ha osservato da vicino i singoli piloti offrendo indicazioni per migliorare la guida quando finisce l’asfalto.

Sotto il sole del pomeriggio il gruppo è quindi partito in direzione di Urbino, lungo le splendide curve marchigiane, raggiungendo il lago di Mercatale e poi Urbino, vera perla dell’antico feudo targato Montefeltro.

Un percorso di circa cinquanta chilometri tra gli splendidi paesaggi locali e scenari incantevoli dove la natura la fa da padrona. Alla sera, rientro alla Corte della Miniera per la cena, con gli occhi ancora pieni delle emozioni vissute nella giornata di sole.

Lezioni di Himalayan. Un evento ad Urbino targato Royal Enfield

Quando il buio è ormai calato, tutti a tavola per la cena ma, le sorprese non sono ancora finite. La serata è stata allietata dalla premiazione degli himalayani più caratteristici. Tra questi quello proveniente da più distante con un percorso di quasi seicento chilometri arrivando da Cuneo. I due più veloci nella prenotazione della manifestazione che hanno aderito a tempo di record appena aperte le iscrizioni. Infine il più bagnato, per un pilota di Parma arrivato la sera del venerdì sotto una pioggia torrenziale.

A questo, si aggiunge un diploma per tutti. Ma il vero colpo di teatro sono stati l’-Himalayan test – con una serie di domande per verificare la profondità della passione. In questo caso il gruppo si è attestato ad altissimo livello con punte record di conoscenza della moto indiana.

E ancora, una lotteria di gratta-e-vinci a tema Royal Enfield con premi importanti tipo un selfie con Pablo Di Sebastiano oppure un bacio ad Enrica Perego, momenti davvero indimenticabili.

La mattina della domenica è poi trascorsa tra i saluti e la visita dell’interessantissima mostra di arte tipografica presente alla Corte della Miniera.

Qui si trova infatti una raccolta di macchine da stampa a partire da una riproduzione di torchio tipo Gutenberg per arrivare alle moderne, si fa per dire, linotype ovvero le macchine a composizione automatica.

E poi ancora litografie e stampe di ogni genere che seguono il filo rosso della storia della carta inchiostrata, in uno stupendo viaggio nel tempo che permette di apprezzare lo sviluppo di questa tecnologia, oggi superata dalle moderne tecniche in uso. Corte della Miniera non è famosa solo per la stampa ma, per gli amanti delle due ruote soprattutto, è nota per essere il cuore dell’evento denominato “1000 curve”, un evento competitivo dove il mototurismo si trasforma in gara motociclistica dove il parametro non è la velocità né il tempo, ma il numero di curve affrontate.

Lezioni di Himalayan. Un evento ad Urbino targato Royal Enfield
Lezioni di Himalayan. Un evento ad Urbino targato Royal Enfield

Nel road book cartaceo fornito ai piloti, sono indicati il punto di partenza e il punto di arrivo e i check point di passaggio obbligato. Dopodiché il percorso per raggiungere questi punti di controllo è libero e programmabile da ogni singolo motociclista.

Nata da poco, la “1000 Curve” ha subito incontrato l’interesse dei mototuristi che si sono dati battaglia in centro Italia per aggiudicarsi la vittoria. Molti degli himalayani presenti sono pronti a sfidare gli avversari il prossimo anno sulle strade delle Marche ed oltre…

Ecco che gli himalayani fanno ritorno verso casa, si riuniscono in gruppi che prendono le più disparate direzioni, con il piacere di percorrere un tratto di strada insieme a persone conosciute soltanto da poco tempo ma con le quali si trova un’immediata sintonia.

Il fascino e l’originalità di questa moto, che ha un carattere semplice ma di grande sostanza e che consente un uso a tutto tondo dalla città alla gita fuori porta, si ritrovano nei loro possessori. Si trovano a condividere questi principi, in ottica di condivisione e di passione profonda. Un’idea vincente quella di “Spina”, che ha saputo interpretare lo spirito himalayano e lo ha condensato in due giorni di moto e di spensieratezza. Nel segno della passione per questa moto che ha davvero una particolarità unica. Già sulla via di casa in tanti stavano già pensando all’edizione 2023. Roberto Polleri (Foto di Simona Nassi e Roberto Polleri)

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