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Piero Dorfles parla di Pinocchio e del Il Paese dei balocchi

Piero Dorfles, giornalista e scrittore, critico letterario

Piero Dorfles, giornalista e scrittore, critico letterario e già conduttore Raitre insieme a Geppi Cucciari nel programma “Per un pugno di libri”, terrà a battesimo “Fuoripaese” la serie di iniziative ideate da “Il Paese dei Balocchi” che faranno da trait d’union tra l’edizione 2020, annullata e l’edizione 2021.

Mercoledì 7 ottobre 2020 all’ex Chiesa del Gonfalone a Fano, Dorfles presenterà “Le palline di zucchero della Fata Turchina”, libro ispirato alle avventure di Pinocchio, il bambino/burattino simbolo della festa di Bellocchi la cui storia contiene una miniera di archetipi di comportamenti umani, ancora oggi, dopo oltre 150 anni, di impressionante attualità.

Il critico letterario veneto dialogherà a partire dalle ore 21 con Lella Mazzoli, direttrice dell’Istituto per la Formazione al Giornalismo dell’Università di Urbino e la serata sarà accompagnata dalle musiche del cantautore fanese Luca Vagnini, già compositore dell’inno ufficiale de Il Paese dei Balocchi.

Ingresso alla serata è gratuito ma limitato a 100 presenze. Per informazioni dettagliate consultare la pagina Facebook Il Paese dei Balocchi.

Trama della favola:

I protagonisti della favola, da Lucignolo al Grillo Parlante, da Mangiafoco al Gatto e la Volpe, sono entrati nell’immaginario collettivo a simboleggiare vizi e virtù del nostro paese. Ma qual è il segreto del suo successo? Perché il burattino nato dalle mani di Geppetto è diventato così popolare? Riportandoci come per incanto a spasso tra il Paese dei Balocchi e l’osteria del Gambero rosso,

Piero Dorfles, grazie alle sue qualità di divulgatore dimostrerà, con i suoi racconti e con la lettura di alcuni passi del suo libro, come in fondo non possiamo fare a meno di questo burattino perché in lui ci riconosciamo, perché è il simbolo del nostro essere stati giovani, monelli e incoscienti. Noi lo amiamo così tanto perché rappresenta tutto quello che, diventati adulti, a lungo rimpiangiamo: l’essere liberi, senza senso del dovere né sensi di colpa. ABov