Loris Pasquini, dell’età di 71 anni, ha ammesso il delitto: ha sparato al figlio Alfredo, 26 anni. Davanti agli inquirenti e al pm Paolo Gubinelli, ha confessato ed è stato sottoposto a fermo e trasferito nel carcere di Montacuto a notte fonda. Si attende, nei prossimi giorni, la convalida dell’arresto di fronte al gip.
Il rapporto tra padre e figlio, un ragazzo afflitto dalla dipendenza dalla droga, non era certo idillico; anche ieri l’ennesimo litigio, poi lo sparo. Il padre ex ferroviere, si ipotizza, abbia impugnato una pistola calibro 9, illegalmente detenuta, e ha sparato verso le 17,30 di ieri un colpo diretto al figlio Alfredo. Dopo il colpo alla gola, stando a quanto ricostruito, Alfredo è riuscito a trascinarsi al piano superiore dell’abitazione e chiamare il 112, numero unico per le emergenze:
«Aiuto, mio padre mi ha sparato» sarebbe riuscito a dire con un filo di voce il 26enne prima di morire.
Gli accertamenti degli investigatori nella casa di via Sant’Antonio sono continuati per tutta la giornata di oggi. La pistola è stata posta sotto sequestro e la salma di Alfredo è stata trasferita all’obitorio di Torrette. Alfredo è figlio di una relazione del padre con una donna di origine peruviana, arrivata ieri sulla scena del delitto attorno alle 20, urlando « perché hai ucciso mio figlio?». ABov
