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Terra Sacra: il cinema dopo il sisma, Mole di Ancona, dal 4 al 6 marzo

Terra Sacra

Da venerdì 4 a domenica 6 marzo 2022, l’Auditorium della Mole di Ancona accoglie la rassegna cinematografica Terra Sacra: il cinema dopo il sisma.

L’iniziativa, curata dai giornalisti Maria Laura Ramello e Giorgio Viaro e in collaborazione con il festival Corto Dorico, media partner Best Movie, è parte di TERRA VIVA!, il programma di eventi collaterali appositamente studiati per accompagnare la mostra TERRA SACRA, allestita fino all’8 maggio alla Mole Vanvitelliana.

“È il ‘cinema dopo il sisma’ – affermano i curatori -, inteso in senso letterale ma anche metaforico, come sconvolgimento dello stato delle cose, uno sconvolgimento che può essere dovuto a un terremoto, a una pandemia o a una non meglio definita apocalisse. Di sicuro, nei film che abbiamo scelto, qualcosa di terribile si è consumato e ha consumato il mondo che conoscevamo: e ora tocca farci i conti, proprio come è capitato a tutti noi negli ultimi due anni. Il modo in cui i protagonisti affrontano i postumi di queste apocalissi determina la natura delle storie che vi proponiamo”.

Tutte le proiezioni sono a ingresso libero su prenotazione, al sito www.lamoleancona.it/terra-viva. Verranno anticipate dalla proiezione di cortometraggi selezionati per l’occasione dalla direzione artistica di Corto Dorico, e saranno introdotte dai registi dei lungometraggi.

Il cartellone si apre, venerdì 4 marzo, alle 21.00, con il cortometraggio Sogni al Campo (10’) di Mara Cerri e Magda Guidi, tra le maggiori esponenti del cinema d’animazione italiano contemporaneo. È la storia di un ragazzo che cerca il suo gatto lungo il fiume, ma non lo troverà, perché l’animale si è allontanato da tutto per isolarsi e morire. La serata prosegue con Il Buco (93’) di Michelangelo Frammartino. Il film, introdotto dal regista, racconta di un gruppo di giovani speleologi piemontesi che, durante il boom economico degli anni ’60, visita l’altopiano calabrese del Pollino e scopre l’Abisso del Bifurto: con i suoi 700 metri di profondità, una delle grotte più profonde del mondo, sorvegliata da un vecchio pastore, unico custode di quel territorio ancora puro e inalterato in cui le illusioni sono ancora disposte a farsi paesaggio.

Il ricco programma di sabato 5 marzo, alle 18.00, si aprirà con il cortometraggio animato Stone Heart (9’) di Humberto Rodrigues e con film di animazione Yaya e Lennie – The Walking Liberty (98’) di Alessandro Rak, introdotto dal regista. Entrambe le pellicole, sospinte dalle potenzialità di un cinema post-apocalittico fantasioso e politico, raccontano di un pianeta Terra svuotato, ferito, abbandonato al proprio destino, deprivato di spazi abitabili.
Alle 21.00, Pippo Mezzapesa presenterà due sue opere: SettanTA (10’) e Il Bene Mio (95’). SettanTA è ambientato a Taranto, nel Rione Tamburi, il più vicino all’Ilva: uno dei quartieri più inquinati d’Europa. Qui, all’ombra delle ciminiere e nel cuore delle case-parcheggio, Enzo “Baffone” organizza una singolare riffa: chiede un euro da puntare su una lotteria quotidiana e in cambio mette in palio una cesta piena di alimenti, salumi, formaggi, biscotti.
Elia (Sergio Rubini) è invece il protagonista de Il bene mio, ultimo abitante di Provvidenza, un paese fantasma nella campagna pugliese svuotato dal terremoto, che si strugge nel ricordo della moglie Maria, maestra che ha perso la vita sepolta sotto le macerie. Un film direttamente riconducibile all’esercizio della memoria in luoghi colpiti da disastri naturali.

La rassegna si chiuderà domenica 6 marzo alle 21.00, con La Bête (17’) di Filippo Meneghetti e La terra dei figli (120’) introdotto dall’attore Fabrizio Ferracane, che parteciperà da remoto.
Il cortometraggio La Bête è ambientato in un villaggio lontano nel tempo e nello spazio, dai contorni tanto foschi quanto quasi mitologici. In una foresta creduta infestata, un bambino cade in una fossa. Suo nonno, un vecchio pastore quasi cieco, cerca di convincere gli abitanti del villaggio ad andare a salvarlo, affrontando l’oscurità della notte e il giogo delle loro reciproche paure.
La terra dei figli, ispirato al graphic novel di Gipi, racconta di un padre e di un figlio che abitano la palafitta di un lago e cercano di sopravvivere a una terribile catastrofe, accaduta e non meglio specificata: i pochi superstiti devono arrangiarsi come possono in una società resa opaca dalla solitudine e dalla violenza, nella quale la parola fiducia è ormai lettera morta e a tutti manca la vita di prima.

La mostra Terra Sacra, curata da Flavio Arensi, allestita fino all’8 maggio alla Mole Vanvitelliana ad Ancora, fa dialogare l’arte contemporanea con le opere antiche del territorio, restaurate dopo il sisma di cinque anni fa che ha colpito le Marche e il Centro Italia.
Sono esposti 120 lavori, alcuni site specific, di 35 autori: da Gina Pane a Quayola, da Titina Maselli a Leonardo Cremonini, da Gregorio Botta a Flavio Favelli, da Salvo a Zerocalcare, e molti altri ancora.

Ancona, marzo 2022

Rassegna cinematografica
TERRA SACRA: IL CINEMA DOPO IL SISMA
Ancona, Mole Vanvitelliana | Auditorium (Banchina Giovanni da Chio, 28)
Da venerdì 4 a domenica 6 marzo 2022

Informazioni: www.lamoleancona.it/terra-viva; [email protected]

Mostra
TERRA SACRA
Ancona, Mole Vanvitelliana (Banchina Giovanni da Chio, 28)
27 novembre 2021 – 8 maggio 2022

Orari:
da mercoledì a venerdì, 15.00-19.00
sabato e domenica, 10.00-19.00
lunedì e martedì chiuso
Ultimo ingresso ore 18.15

Green pass obbligatorio

Biglietti:
Intero: € 8.00
Ridotto: € 6.00

Informazioni: [email protected];

Catalogo: Skira

Sito internet: www.lamoleancona.it/terrasacra

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