Università Politecnica delle Marche: export sales manager a scuola di cutural intelligence
Al via S.M.I.Le, l’innovativo percorso di formazione per imparare a guidare al meglio l’impresa verso i mercati internazionali.
La capacità di lavorare oltre i propri confini culturali al centro del primo progetto finanziato dalla Ue. Coinvolte, oltre all’Italia, Grecia, Polonia e Bulgaria
L’export manager (international sales agent) rappresenta, oggi più che mai, una chiave di rilancio delle imprese. Una figura particolarmente richiesta dal mercato, attorno alla quale l’Università Politecnica delle Marche ed altri sette partner europei hanno costruito “S.M.I.Le”, un innovativo di percorso di formazione on line, post laurea o post diploma, in grado di fornire ai partecipanti nuove competenze sul fronte della comunicazione indispensabili per meglio sostenere l’accesso delle imprese ai mercati esteri. Tra queste, la cultural intelligence, ovvero la capacità di comprendere le diverse sfaccettature del proprio interlocutore, riuscendo a diversificare l’approccio a seconda della sua provenienza. Requisiti essenziali per concludere contratti in Paesi con culture tra loro spesso profondamente differenti.
I risultati del progetto, il primo di portata europea, finanziato attraverso il programma Ue Erasmus Plus dall’agenzia Inapp, e realizzato dall’Università Politecnica delle Marche in collaborazione con la Poznan University of Economics and Business (Polonia), Ips University of National and World Economy (Bulgaria) e la Hellenic American Union (Grecia), sono stati presentati ieri, venerdì 11 dicembre, nel corso di un seminario on line.
“Abbiamo creato un network internazionale di studenti, Università e Camere di Commercio dei Paesi europei partecipanti – spiega Silvio Cardinali, professore associato di Marketing e Comunicazione della Univpm, ideatore del progetto – con l’obiettivo di convalidare e diffondere il dizionario delle competenze di una figura professionale emergente: il cross cultural sales agent, ovvero un export manager capace di gestire le vendite in un contesto interculturale e di supportare lo sviluppo delle imprese. Si tratta di uno dei primi percorsi formativi ad alta specializzazione sulla cultural intelligence, nato anche sulla spinta delle imprese marchigiane e della locale Camera di Commercio, tra i partner dell’iniziativa, che ci hanno manifestato la necessità di ripensare la propria strategia commerciale. A partire proprio dagli export manager: figure che oggi devono saper interagire al meglio con il cliente e adattarsi al suo contesto culturale. Abilità fondamentali per stringere un rapporto forte, creare fiducia e valorizzare le nostre produzioni”.