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Al Salone del libro, “Le parole della montagna”: perdersi a Smerillo alla ricerca di se stessi

Smerillo
Salone del libro di Torino - “Le parole della montagna” - Smerillo (Foto Maurizio Rillo)

Perdersi in borghi al di sotto di 400 abitanti per ritrovare se stessi. Un’impresa solo apparentemente impossibile, che invece si potrà sperimentare e vivere a Smerillo, Monteleone di Fermo e Montefalcone Appennino, nel mese di luglio, nell’ambito del Festival “Le parole della montagna. I piccoli borghi ripartono dalla cultura”. L’evento ha aperto la giornata della Regione Marche al Salone del libro di Torino, presentato dal sindaco di Smerillo Antonio Vallesi, dalla direttrice artistica Simonetta Paradisi e da Massimo Calvi, autore di “L’uomo che guardava la montagna” (San Paolo Edizioni). Nato dalla volontà di un gruppo di amici, il festival dimostra che, grazie alla cultura, il più piccolo borgo della provincia di Fermo, può trasformare le sue criticità in un punto di forza e diventare il fulcro di un festival culturale in grado di proporre raffinate riflessioni. “La montagna ha molto da raccontare. Siamo alla 13a edizione che è un record per Smerillo. Non avevamo pensato di arrivare a un traguardo simile – ha detto Paradisi – Oggi abbiamo una Regione forte che ci sostiene. Sta rilanciando la cultura nei piccoli borghi e Smerillo è in prima linea, con questo progetto che ormai ha una storia abbastanza solida e anche un pubblico fedele che ci segue per parlare della spiritualità della montagna”. In tutte le tradizioni e in tutte le religioni la montagna è il luogo di incontra tra il divino e l’umano. “Per noi – continua il direttore artistico – è diventato l’occasione per dare spunti di riflessione all’uomo in cerca delle vette alte, come tali inesauribili. Per farlo chiamiamo a raccolta i personaggi migliori della cultura nazionale e nono solo, per condividere riflessioni insieme al nostro pubblico”. Ogni anno una parola viene suggerita dalla montagna per animare la manifestazione. La parola di quest’anno è “perdersi”. È una parola “forte – confida Paradisi – Abbiamo esitato prima di sceglierla, perché avevamo paura che fosse troppo di rottura. Poi abbiamo capito che c’era la possibilità di darle un’altra lettura: perdersi per ritrovarsi e lo faremo con relatori d’eccellenza. Avremo la possibilità di fare un’esperienza, il gioco della deriva: possibilità di smarrirsi nel piccolo porgo che sembrerebbe impossibile, ma per vivere un’esperienza alla ricerca di sé. Supportati anche dalla Regione, avremo due anteprime: una a Monteleone di Fermo il 2 e il 3 luglio, una a Montefalcone Appennino il 9 e 10 luglio. Sono borghi molto simili a Smerillo, dove non c’è assolutamente nulla, tranne l’essenziale per riconnettersi con il proprio centro”.